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mercoledì 21 dicembre 2022

Recensione: "Fellowship Point" di Alice Elliott Dark


Fellowship Point 
di Alice Elliott Dark
Prezzo 22€ - Pagine 592 - eBook 10.99€
già disponibile
NNE 



Agnes e Polly, amiche da tutta la vita, sono donne molto diverse: Agnes è una famosa scrittrice di libri per bam­bini, firma in segreto una serie di romanzi per adulti e non si è mai sposata. Polly ha dedicato la sua esistenza alla famiglia, da moglie e madre devo­ta. Le amiche condividono la proprie­tà di Fellowship Point, un magnifico territorio nel Maine dove hanno sem­pre passato l’estate, fin da ragazze. Il tranquillo scorrere delle giornate vie­ne sconvolto quando scoprono che c’è un progetto di sviluppo turistico su Fellowship Point sostenuto anche dagli altri soci, tra cui i parenti di Agnes e i figli di Polly. Agnes decide di opporsi, mentre nella sua vita irrompe la giova­ne Maud, che vuole convincerla a scri­vere le sue memorie e non si lascia scoraggiare dai suoi rifiuti. La vita di Maud si lega a quella delle due amiche e alla battaglia per Fellowship Point, portando alla luce una verità dolorosa e necessaria, capace di guarire un’anti­ca ferita mai rimarginata. Fellowship Point è un romanzo che si legge d’un fiato, il ritratto indimentica­bile di due donne che nonostante di­vergenze, segreti, passioni e battaglie sono unite dall’affetto più puro. Alice Elliott Dark racconta il dono dell’ami­cizia, un atto di condivisione così in­timo e assoluto che ha il potere di cambiare il mondo. Questo libro è per chi racconta le bugie incrociando le dita sotto il tavo­lo, per chi ha trovato l’anima gemella come Idgie e Ruth in Pomodori verdi fritti, per chi cerca la parola esatta che descrive il volo delle aquile, e per chi rischia di perdere qualcosa di vitale importanza ed esprime un desiderio così potente da invertire la direzione del tempo.

Considerazioni.
Libro che si è rivelato essere piacevole, molto intenso e assolutamente inaspettato sotto alcuni punti di vista a per altri non completamente in linea con molte delle opinioni che ho trovato online interessandomi a questo volume.

La storia di Polly e Agnes è la storia di una grande amicizia in cui (pur propendendo più per il carattere e la filosofia della seconda, che della prima) sono riuscita ad immergermi facilmente e piacevolmente, trovandomi a lottanre per loro battaglie, per Fellowship Point, per capire, ed accettare quello che accade loro e che vogliono in un momento specifico della loro esistenza da ottuagenarie solide e combattenti. 
La storia oscilla tra passato e presente descrivendo a tutto tondo quello che Polly e Agnes erano e come sono, cosa volevano e cosa vogliono grazie anche allo stratagemma del racconto autobiografico che Maud è chiamata a fare dell'esistenza della grande scrittrice che è Agnes, ora priva di fluido ispirazionale, coinvolgendo in essa - senza scampo - anche Polly, of course. E tutto questo scorre sotto l'occhio vigile delle montagne, delle valli, dei fiumi, del lambire dell'oceano e del cielo che compongono il vasto, selvaggio e vigile territorio del Maine.
Certo seguire le loro vicende tra passato e presente vi richiederà l'impegno di una lettura poderosa visto le quasi 600 pagine del libro, ma vi assicuro che in certi passaggi e in più di un momento volano senza sentirle troppo. Non sempre sempre, confesso, ma è così.

La cosa che ho maggiormente apprezzato di questa storia? Il terzo silenzioso protagonista: il Maine. Descritto bene, lodato, portato in mano ed elevato a grande protagonista dalla sua autrice, pur non essere mai del tutto predominante o soffocante per i personaggi in carne ed ossa che si muovono e calpestano il suo suolo. Non so, l'ho trovato quasi un atto d'amore nei suoi confronti.

Complessamente posso dire di essere rimasta affascinata da questo romanzo in cui predomina il senso di unione, di amicizia, di condivisione di molteplici momenti di vita, stati e umori dell'età in cui è stato facile conoscere Polly e Agnes. Ma se devo esprimermi in riferimento alla fragilità della storia posso invece dire di aver trovato, in alcuni passaggi, il romanzo un po' ridondante, in particolare modo in alcuni punti della storia dove all'autrice premeva rimarcare un concetto, un sentimento, un ricordo, una riflessione o un fatto (a mio gusto forse ritornandoci con troppo interesse) che alla fine per me è risultato poco incisivo rispetto alla trama principale, sul cosa si voleva raggiungere con queste specificazioni al netto del coinvolgimento sentimentale per le  protagoniste e l'utile della storia. 

Mi è piaciuto sia chiaro, credo sia una storia interessante, piacevole, capace di far riflettere parecchio, ma risente di uno stile sicuramente fluido, immediato e semplice, ma che non ho trovato poi così avvolgente, pregnante e totalizzante come invece ho letto in molte recensioni. Detto in parole povere, avevo pensato a un mio maggiore coinvolgimento emotivo. 


Alice Elliott Dark
E' autrice di roman­zi, poesie e racconti. I suoi scritti sono apparsi su The New Yorker, Harper’s, The New York Times, Best American Short Stories. Il suo racconto In the Gloaming è stato inserito da John Updike nell’antologia The Best American Short Stories insieme ai più gran­ di autori della letteratura americana. Fellowship Point è in corso di tradu­zione in diversi paesi.

2 commenti :

  1. Lo so che c'entra poco, ma Maine e progetti di sviluppo edilizio a me ricordano subito La signora in giallo e Cabot Cove.

    Spero che tu abbia trascorso delle feste serene. Che il 2023 sia clemente e generoso.

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  2. Vero 😂😂😂!! Anzi, da quando rete4 me l'ha tolta sento la sua mancanza ancora di più 😅. Speriamo torni presto 🤞🏻. Spero di tutto cuore che anche tu possa passare delle buone feste e trascorrere un 2023 in armonia e che sia per te fortunato e pieno di sorprese piacevoli!!!!

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