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lunedì 17 dicembre 2012

Recensione: "Miracolo in una notte d'inverno" di Leino Marko

Atmosfere del Nord ...
... una favola per lettori di ogni età.






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Miracolo in una 
notte d' inverno.
di Leino Marko
Pagine 272
Prezzo 14,00€
Feltrinelli
dal 21 novembre
--o--







Pochi giorni prima di Natale, Nikolas, cinque anni, perde i genitori e la sorellina Ada in un incidente in mare. La gente del vicino villaggio di pescatori vorrebbe aiutarlo, ma nessuna famiglia si può permettere di adottarlo, così si decide che Nikolas passerà un anno presso ciascuna casa del paese.
Wunder Einer Winternachtdie Weihnachtsgeschichte
cover originale
Il bambino, inizialmente chiuso in un lutto apparentemente inconsolabile, si apre sempre più al calore e all'affetto delle persone che lo accolgono, con le quali nascono legami indissolubili.

Nikolas ha perso la propria famiglia ma è diventato il figlio di una comunità intera, verso la quale sente un amore profondo.
A tredici anni si trasferisce a vivere dal vecchio Isak, in quella che d'ora in poi sarà per sempre la sua casa: la capanna del falegname ospita un meraviglioso laboratorio dove il ragazzino può assecondare il proprio talento nell'intagliare il legno.
I giocattoli di legno creati da Nikolas suscitano in chi li riceve una tale gioia che il ragazzo si ripromette di regalarli ai bambini del villaggio tutti gli anni, a Natale.
Quando nel paesino nasce una nuova bambina, cui viene dato nome Ada, tra lei e Nikolas, ormai uomo, s'instaura un rapporto speciale: solo lei conosce la vera identità del leggendario "Uomo del Natale" che ogni anno distribuisce di nascosto regali a tutta la comunità, ed è grazie a lei che Nikolas abbandona il dolore al passato per dedicarsi alla gioia di tutti i bambini.

Cosiderazioni.


La paura della perdita è una componente dell’amore.
Non puoi evitare i sentimenti per tutta la vita
perché sei in preda alla paura.
Se non hai il coraggio di amare o di farti amare,
non stai neanche vivendo
.



Questo - concisamente, in poche e brevi parole - è quello che si percepisce dalla storia. Ovvimente il viaggio che porta a questa considerazione non è così immediato. Si parte da una storia che non è facile, non è zuccherosa, ma contemporaneamente svela il lato buono che ogni persona, nelle sue moltitudini volente o nolente, contiene; ma soprattutto è una storia degna del Natale, di quello che vuol dire e significa nel profodo questa festività ... il vero scopo dello scambiarsi i doni, che talvolta si sostanzia nella felicità di ricevere e di donare ma talaltre la comprensione non è che - soprattutto per il protagonista - una comprensione della vita e dell'amore, e quindi non proprio una passeggiata...
Il romanzo parte da una storia, quella di due fratelli che trovano un portagioie intagliato in legno contenente un orologio rotto e prosegue per bocca del nonno di questi ragazzi che li accontenta raccondo loro la storia di Nikolas, il possessore del portagioie e ci narra della sua sfortunata e leggendaria storia .... leggendaria perchè sarà lui a prendere il nome di Santa Claus/Babbo Natale, ecc... 


Questa storia, che nasce nell'inverno più inoltrato e profondo, narra con una grazia sottile, la vera, connaturata, nonchè semplice e piacevole bontà d'animo, quella che nasce senza richiesta e viene concessa per puro abbandono d'animo, che smaschera i cuori gelidi - colti in fallo e impreparati - che invece imbianca l'esterno e svela il vero cuore intatto delle persone, sia quelle che si trovano a  leggere il romanzo, che quelle che sono coinvolte nella narrazione del romanzo. 

La storia ha un che di magico che notiamo quasi subito, data dall'ambientazione scandinava e dal tempo, narrato quasi come irrilevante, come sospeso, che si acquatta e compare all'improvviso  per cogliere impreparati i destinatari della comprensione della vecchiaia, della finitudine della della vita, dalla precarietà dei progetti e dei sogni. Sebbene questo crei talvolta un alone malinconico a livello di narrazione è anche un espendiente fantastico per spostare noi lettori - a piacimento dell'autore - nei vari momenti significativi nel corso della vita di Nikolas. 
 
Il romanzo, inoltre, oltre alla stupenda ambientazione e alla piacevole indeterminatezza del tempo, contiene altre particolarità che lo rendono piacevole alla lettura, non ultimo il fatto che può idealmente essere diviso in tre parti: l'infanzia, l'età adulta e l'inizio della leggenda.
Ciò che rimane più impresso della storia, almeno nella sua prima parte, riguarda la persona di Nikolas, un bambino dal cuore buono, veramente buono, che schiacciato ed impotente dal dolore, cerca di proteggersi da una delle tragedie più oscure che possano capitare ad un bambino di 5 anni: la morte dei genitori e della sorellina in una tempesta. Nikolas rimansto infatti a casa per badare al fuoco viene a sapere solo diversi giorni dopo (perchè vive su un'isola lontana dalla costa) della tragedia e sembra non riuscire più a vivere, a sopravvicere. E' di un dolore straziante vederlo soffrire, vederlo allontanarsi dagli altri per non soffrire più, amando qualcuno che poi potrebbe di nuovo abbandonarlo. Portato al paese infatti Nikoals non viene lasciato a se stesso, in quanto si decide - tra tutti gli abitanti - che non potendo una singola famiglia badare a Nik, sarà l'intero villaggio ad occuparsene: ogni anno infatti Nikolas cambierà famiglia.
Questa soluzione è stata stupenda per la narrazione della storia - che oltre ad essermi piaciuta moltissimo perchè volevo vedere come Nikolas avrebbe reagito - è la soluzione che gli permetterà di diventare la leggenda per la quale sarà conosciuto per sempre. E' proprio con il ruotare da una famiglia ad un'altra che capisce quanto tutti si adoperano per lui, quanto lo amino e torna a voler provare anche lui questi sentimenti che ha messo da parte per troppo tempo e vuole e si ingenia a ricambiare con un piccolo dono la cortesia che gli viene fatta.

L'arte, la bontà e le sue capacità verranno poi aiutate inaspettatamente da un uomo dal cuore di pietra che si svelerà per Nikolas una delle persone più importanti della sua vita da adulto e che proseguirà nell'intento di regalare la felicità e la gioia e con esse l'espressione dell'affetto che Nikolas prova per tutti loro.




Il modo in cui l'uomo barbuto, grosso, buono e gentile diventa una leggenda acclarata della bontà umana è poi  uno spettacolo da leggere, e "mettere insieme tutto" diventa inevitabile: il cambio del nome, fare i giocattoli, i vestiti che sceglie, le renne che addrestra, lo scopo per il quale fa tutto questo. E' stato veramente un piacere inatteso vedere come Marko ha voluto narrarmi la sua visione dei questa leggenda di Natale, vedere come tutti i particolari di un uomo che tutti conoscono vedono la nascita e l'origine. Mi sono molto divertita nell'impresa e non ho fatto difficoltà ad immergermi voracemente nell'ottica che Marko mi ha proposto, perchè mi piaceva e tutto quanto giustificava il quadro globale.


Consigliato? Si. Sono molto contenta di aver letto questo libro perchè mi sarei persa davvero una bellissima storia che richiama il Natale e me lo ha fatto riscoprire in un'ottica molto diversa rispetto alla quale di solito la vivevo e vedevo e mi ha fatto conoscere un autore molto capace che è riuscito in un'impresa difficile e dall'esito tutt'altro che scontato!!



Il book trailer:


Marko Leino (nato l’ 8 settembre 1967 a Hyvinkää ) è uno scrittore e sceneggiatore cinematografico finlandese. E’ l'autore di, tra le altre cose, gialli, e film e ha prodotto sceneggiature per il film Io e Morrison (2002), Matti (2005) e V2 - Angelo Morto (2006).
Da questo suo libro è stato tratto il film fantasy, drammatico diretto dal regista finlandese Juha Wuolijoki, “Storia di Natale” (in lingua originale finlandese: Joulutarina) che racconta le avventure di un ragazzo di nome Nikolas che diventerà Babbo Natale.
La pellicola, quasi interamente girata in Lapponia nella località di Utsjoki, è uscita in anteprima per la Finlandia il 4 novembre 2007, solo nella città di Lahti.

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