“Love at Christmas”
3 racconti di Natale
3 autrici diverse
per un Natale super romantico!
Carissimi lettori e lettrici, oggi vorrei proporvi una lettura che la mia - sempre attentissima - amica Elena (grazie!) mi ha fatto notare... Rimediando alla mia disattenzione Ele mi ha infatti fatto notare questo romanzo, che devo dire mi ispira parecchio, in cui sono raccolti tre racconti di tre autrici diverse che affrontano tre storie differenti tra loro, ma alcontempo simili in un certo senso.
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Love at Christmas
Tre racconti di Natale
di Miriam Tocci
di Miriam Tocci
Giulia D'Alessandro
Monica Lombardi
pagine non pervenute
prezzo 1,96€
Spinnaker dgbooks
già disponibile
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Natale a casa Roughlin, Natale ancora, Stanza 567. Tre emozionanti racconti che si consumano sotto l’albero, alla luce calda e vibrante di candele e scoppiettanti fuochi nel camino, in cerca di un riparo dal ghiaccio e dalle ferite che il mondo può infliggere. Un’unica storia che si ripete, sempre diversa: uomini e donne che si sono sfiorati una volta nella vita e poi persi, e che hanno una seconda occasione per ritrovarsi. Con la complicità del Natale.
Il book trailer:
Trame ed estratti dai racconti:
In “Natale a casa Roughlin” Monica Lombardi propone una storia dai toni rosa e gialli. Mentre a dipingere i toni rosa ci pensa la storia d'amore tra i protgonisti, le tinte gialle sono date dalla storia in secondo piano che si snoda avvolgendo il lettore in una storia con mistero edintrigante suspance!
L’edificio sembrava uscito da una fiaba. O da una pubblicità natalizia della Coca Cola. No, decise Sean, non era lo stile Coca Cola. Era più qualcosa che avresti potuto trovare in un film di Natale, di quelli in cui i bambini finivano con il fare amicizia con le renne parlanti che trasportavano un allegro, rubicondo Santa Claus in giro per cieli tersi e stellati.Si stagliava bianco contro il cielo indaco del pomeriggio, accarezzato dai rami scuri che lo proteggevano su tre lati, con le due metà di tetto imbiancato separate dalla torretta illuminata, come una mamma benevola che tiene per mano due bambini. Tutte le finestre erano rischiarate da una luce calda, quasi che in ogni stanza ci fosse un focolare ad attenderli. Nel giardino coperto di neve ghiacciata che scricchiolava sotto alle larghe ruote dell’Explorer due bassi e folti abeti risplendevano di lucine bianche.«Non le basta prepararne uno, ne vuole due» borbottò Alex dal sedile del passeggero al suo fianco. «Più quella specie di sequoia che piazza in casa».Alex Roughlin, suo coetaneo, genio informatico. Avevano fatto buona parte dell’università insieme e non potevano essere più diversi. Sean aveva l’altezza e la massa muscolare che gli avevano spalancato le porte delle squadre sportive fin dalla scuola elementare. Nessuno, finché non l’aveva fatto lui, si era mai chiesto se avesse il cervello per fare altro se non intraprendere la via dello sport professionistico. Alex era sempre stato tutto cervello, anche se il suo fisico magro e le spalle leggermente incurvate non significavano che fosse un brutto ragazzo, soprattutto da quando, abbandonati gli occhiali per le lenti a contatto, una brillante carriera alla Computer Systems l’aveva trasformato da nerd sfigato a nerd brillante e rampante. Le donne ora lo guardavano in modo molto diverso, Sean se n’era accorto.«Dove parcheggio?» gli chiese quando fu davanti alla casa.«Fermati lì sulla sinistra» gli indicò Alex, la mano già sulla maniglia della portiera.Sean era appena sceso dall’auto quando la porta dell’edificio a due piani si spalancò, inondando i tre gradini di un cono di luce bianca. Riconobbe la sagoma che si stagliava sulla soglia anche se non la vedeva da anni. I lunghi capelli castani raccolti in due trecce, pantaloni di pelle di daino e una semplice camicia bianca, Melanie Roughlin non avrebbe stonato in una riserva indiana.Si strinse le braccia sul petto per ripararsi dal freddo mentre li accoglieva con un sorriso.
In “Natale ancora” Miriam Tocci, propone invece una storia molto romantica, ispirata ad un episodio realte della sua vita, è un racconto molto dolce e toccante, assolutamente perfetto per l'ambientazione Natalizia a cui ci siamo avvicinati. Non potrere rimanere indifferenti alla storia di questi due protagonisti! Una storia che scalda il cuore e scioglie il gelo sull'uscio...
Da “Natale ancora” di Miriam Tocci
Il centro commerciale più vicino si trovava a un chilometro dal quartiere residenziale in cui abitava la sorella.Mentre guidava la sua Citroen, di ritorno dalle spese, Irene pensò alla strana sensazione provata appena sveglia: si era completamente dimenticata di non essere sola con Elena in quella casa.L’amnesia le era passata quando, scesa al piano di sotto già vestita e pronta per uscire, aveva dato un’occhiata al soggiorno. Marco dormiva su un fianco occupando in diagonale la piazza e mezzo del divano letto, il piumino era scivolato da una parte lasciando la gamba destra fuori dalle coperte.Si era soffermata a guardarlo per qualche istante fino a sentire un sorriso punzecchiarle le labbra, al che si era data della guardona perché il poveretto riposava in una stanza open space dove non c’erano porte a garantirgli un po’ di privacy.In cucina aveva preparato il caffè cercando di muoversi con delicatezza ma Marco l’aveva presto raggiunta con i capelli arruffati e un solo occhio aperto.«’Giorno» aveva bofonchiato.«Buongiorno! Ti ho svegliato? Scusami…»«Non sei stata tu, ma la caffeina. Non so resistere a questo profumo».Con la t-shirt e i pantaloni del pigiama, l’ospite inatteso di sua sorella le era sembrato ancora più sorprendente, il contrasto perfetto fra il ragazzo dei suoi migliori ricordi e l’uomo saldo e maturo che era diventato ora. Nonostante l’imponenza fisica aveva un’aria rilassata, le sue difese erano abbassate e inaspettatamente le aveva ispirato un forte senso di protezione di cui non sospettava sentire il bisogno. Questo pensiero l’aveva spaventata e in quel momento, nel richiamarlo alla mente, strinse il volante come aveva stretto la tazza della colazione un paio d’ore prima.
Infine, in “Stanza 567” Giulia D'Alessandro ci congeda da questa raccolta con una storia altresì romantica, ma non così scontata e facile. I protagonisti infatti devono fare i conti con i fantasmi de passato che proprio a Natale tendono a rifarsi vivie volenti e nolenti... Tra flashback, scelte da fare, ricordi del passato, guere, vecchie conoscenze, destino, nonchè dolore e passione la storia diventa sempre più ricca e interessante!
Da “Stanza 567” di Giulia D’Alessandro
Zach non perse altro tempo. Scivolò lungo il muro. I bersagli erano stati tutti eliminati ma l’eventualità di un imprevisto lo mantenne in vigilanza passiva.Una tenda separava le due stanze.Allungò una mano e il guanto nero sembrò risaltare come un occhio di morte sul tessuto di cotone lurido. I suoi pensieri vorticarono e gli restituirono una serie di flash, come la raffica di una mitragliatrice.Sei anni prima.Una camera d’albergo a Las Vegas, una conferenza, una settimana in congedo.Kate.Due notti e un addio che non era mai stato veramente tale. Perché lei gli era rimasta conficcata nell’anima.Semplicemente, aveva lasciato la stanza 567 all’alba del terzo giorno quando il sole, un disco rosso, si era alzato sul deserto di sabbia, cristallo e cemento.Se fosse stato un uomo diverso, sarebbe rimasto.Quella era la donna della sua vita, l’aveva riconosciuta subito ma era arrivata troppo presto. Non voleva lasciare figli senza padre o una moglie senza marito, non voleva saperla sola, angosciata mentre lui andava forse incontro alla morte, negli angoli più roventi e pericolosi del pianeta.Certi lo facevano, lui no. Non avrebbe sopportato la sua sofferenza, la separazione.Così aveva richiuso la porta dalla stanza lasciando un post-it giallo su cui aveva scritto una frase di Tagore. Come in un sogno, l'amore viene con passi silenziosi. Era quasi sicuro che lei l’avesse buttato quel foglietto, nel cestino della carta straccia. Se fosse stato al suo posto, lui lo avrebbe fatto.Scostò la tenda con un movimento brusco.Kate era là, bloccata contro un muro, le braccia appese ad un gancio. Era stata picchiata e un moto d’ira fredda come la banchisa lo immobilizzò ma fu solo un attimo. La raggiunse con due passi, lei era vigile e la vide spalancare gli occhi ma non urlò, sussultò appena.Non poteva certo riconoscerlo dietro agli occhiali, al casco e al passamontagna nero che gli coprivano la faccia.Zach estrasse dall’anfibio il lungo pugnale. Si chinò verso di lei riconoscendo l’odore della sua paura. Allungò un braccio e tagliò con precisione i lacci.«Esercito degli Stati Uniti. Sono qui per tirarla fuori dai guai.»Kate vide la morte in faccia, l’ombra entrata nella stanza era grande, muta. Darth Fener di Star Wars, senza mantello e altrettanto spaventoso. Nel momento in cui si era piegato su di lei aveva contratto i muscoli ma il tono roco era americano. Costa est. Connecticut o Virginia.La lama affilata e letale di un coltello aveva liberato polsi e caviglie. Come lanciarsi dal primo piano e schiantarsi a terra, senza respiro.Lui alzò parte del casco. Vide solo due iridi determinate e fredde come metallo attraverso il visore e i buchi del passamontagna.
Curiosità:
Intervistate dal blog "La mia biblioteca romantica" , a cui vi rmando per l'integrale e molto piacevole intervista alle autrici, queste ultime, circa la loro collaborazione, hanno affermato:
"Abbiamo deciso di mettere insieme tre racconti natalizi per iniziare questo nostro progetto ma non ci siamo date delle regole precise come si fa di solito per una raccolta. Tanto entusiasmo e tempi stretti. Quando abbiamo terminato di scrivere e ognuna ha letto gli altri due racconti è stata una sorpresa anche per noi. Il filo comune era lì: tre penne diverse per tre storie di amori ritrovati, complice il Natale. "
"...non ci siamo dette proprio nulla dei racconti che stavamo già scrivendo quando abbiamo deciso di farne un progetto comune. Siamo rimaste stupite noi per prime quando ci siamo rese conto che sono molto vicini nel raccontare non di persone che si incontrano per la prima volta, ma di uomini e donne che si sono sfiorati senza riconoscersi, o senza avere il coraggio di tentare. Forse a Natale si è più coraggiosi e si osa di più, perché abbiamo più voglia di amore."
Miriam Tocci Sposata e mamma di due bambine, vive a Roma e svolge la professione di Tributarista, nel proprio studio di consulenza fiscale e del lavoro. Si avvicina al genere Fantasy sin da giovanissima leggendo: “La Storia Infinita” di Michael Ende e “La Donna del Falco” che l’ha introdotta alle saghe fantastoriche e fantastiche di Marion Zimmer Bradley (Darkover e Avalon). Nella lettura predilige la Narrativa Classica, il Thriller, il Fantasy e il Romance. Fra le sue passioni, la musica, in particolare il canto. Scrive brevi storie e racconti a cominciare dalla prima adolescenza, senza mai portarli alla luce. Un manoscritto di narrativa composto dal nonno paterno, trovato per caso, fa rinascere in lei il desiderio di mettere nero su bianco le proprie idee. Prende vita così il suo romanzo Fantasy: “Il Destino dei Due Mondi – L’Angelo dalle Ali Nere”, prima ed. 2011.
Miriam
ama i libri e la musica, scrive e canta da quando
era bambina e non
smetterà mai di farlo.
Ama cucinare, ha una vera passione per il
cioccolato
e i cibi esotici e non riesce a iniziare la giornata senza caffè.
e i cibi esotici e non riesce a iniziare la giornata senza caffè.
Due figliee due grossi, affettuosissimi cani
riempiono la sua casa.
Odia le borse troppo piccole e le scarpe basse,
non sopporta di arrivare in ritardo e la
sua vita è una continua, folle corsa.
sua vita è una continua, folle corsa.
Monica Lombardi è nata a Novara quarantadue anni fa da padre toscano e mamma istriana.
Diplomata alla Civica Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Milano e laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne all’Università Statale di Milano, è interprete e traduttrice free-lance.
Sposata, madre di due figli, vive da quasi trent’anni a Cornaredo, in provincia di Milano, dove si divide tra il lavoro, il suo ruolo di mamma e la sua passione per la scrittura. Gambler, pubblicato nel 2011 da Spinnaker, è il terzo volume di una trilogia dedicata al tenente Mike Summers della Homicide Unit di Atlanta. I primi due volumi, "Scatole Cinesi" e "Labirinto", sono usciti nel 2008 e nel 2009. L’autrice ha pubblicato anche una commedia sentimentale dal titolo "Three Doors - La vita secondo Sam Bolton".
Giulia D'Alessandro.
Monica ama i suoi figli, le patatine, i thriller,
i
paesaggi sconfinati e il caffè.
Raccontare storie è qualcosa che fa e
vuole fare da sempre.
Odia doversi alzare presto la mattina, camminare
coi tacchi, il pesce con le
lische e qualsiasi tipo di frattaglie.
lische e qualsiasi tipo di frattaglie.
Giulia D'Alessandro.
Giulia
ama i gatti, il mare e i temporali.
Va a dormire tardi e si sveglia
presto la mattina,
scrive a ogni ora del giorno e della notte da quando aveva sette anni,
adora la fantascienza e i romance ambientati nei grandi spazi dellovest americano.
Non fuma, non beve alcolici ma è drogata di cibo messicano.
Grazie Endimione per questo bell'articolo, e a Elena che ti ha sengnalato la nostra raccolta!
RispondiEliminaBuone feste
Monica
Endimione, un bellissimo articolo!
RispondiEliminaGrazie mille, sono contenta che i nostri racconti ti siano arrivati al cuore!Ringrazio anche Elena per averti segnalato la raccolta!!!
Buon Natale a tutti e che sia un Natale " in love"!
Miriam
Davvero uno splendido articolo!
RispondiEliminaComplimenti!;)
Adoro queste tre donne, sia come persone che come scrittrice! Non posso far altro che consigliare con grande affetto questa raccolta, che sono sicura riscalderà i vostri cuori nelle fredde giornate invernali.;)
Un caloroso in bocca al lupo alle autrici!;)
SereJane
Innanzitutto un grazie di cuore Monica e Miriam, che felicità che siate passate sul mio blogghino ... che emozione!!! Grazie davvero ;)
RispondiElimina@Monica e Miriam
Avete visto che amica ;)
@SereJne
Grazie mille per le belle parole SereJane!!
... quasi mi dimenticavo ... Buon Natale e buone feste a tutte quante <3 !!!