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lunedì 11 febbraio 2013

Recensione: "L'isola dell'amore proibito" di Graves Tracey Garvis


 Un viaggio imprevedibile.
Un paradiso incontaminato.
Un amore più forte del destino.
Preparati al paradiso... 


 



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L'isola
 dell'amore 
proibito
di Graves Tracey Garvis
pagine 336
prezzo € 14.90 
Garzanti
già disponibile
--o--






L’acqua cristallina lambisce dolcemente i suoi piedi nudi. Anna apre gli occhi all’improvviso e davanti le si apre la distesa sconfinata di un mare dalle mille sfumature, dal turchese allo smeraldo più intenso. Intorno, una spiaggia di un bianco accecante, ombreggiata da palme frondose.
On the Island
cover originale
Le dita della ragazza stringono ancora spasmodicamente la mano di T.J., disteso accanto a lei, esausto dopo averla trascinata fino alla riva. Anna non ricorda niente di quello che è successo, solo il viaggio in aereo, la superficie blu che si avvicina troppo velocemente e gli occhi impauriti di T.J., il ragazzo di sedici anni a cui dovrebbe dare ripetizioni per tutta l’estate.
Un lavoro inaspettato, ma chi rifiuterebbe una vacanza retribuita alle Maldive? E poi Anna, insegnante trentenne, è partita per un disperato bisogno di fuga da una relazione che non sembra andare da nessuna parte.
Ma adesso la loro vita passata non è più importante. Anna e T.J. sono naufraghi e l’isola è deserta. La priorità è quella di sopravvivere fino ai soccorsi. I giorni diventano settimane, poi mesi e infine anni. L’isola sembra un paradiso, eppure è anche piena di pericoli.
I due devono imparare a lottare insieme per la vita. Ma per Anna la sfida più grande è quella di vivere accanto a un ragazzo che sta diventando un uomo. Perché quella che all’inizio era solo un’innocente amicizia, attimo dopo attimo si trasforma in un’attrazione che li lega sempre più indissolubilmente.

Considerazioni.
MaldivesA una prima lettura ecco che che la trama potrebbe apparire semplice e poco impegnitiva. Un'isola. Due persone: lei insegnate trentenne d'inglese presso una scuola superiore e lui sedicenne malato suo pupillo per le ripetizioni estive che devono raggiungere i genitori di lui in vacanza in un paradiso tropicale. L'incidente aereo.Un'isola sperduta e circa 4 anni di isolamento dal mondo e dal tempo. Il ritorno alla civiltà dopo un'amore sbocciato con il tempo ma sopravvissuto a moltissime tempeste.

Ma così non è.

Questa recensione è una recensione che mi ha preso un pò in contropiede su un argomento un pochino particolare. Si lo so, nella vita non bisogna avere convinzioni troppo rigide, ma tendenzialmente non ho mai creduto possibile l'amore tra una donna ed un uomo molto più piccolo di lei. 

Non pensate che io sia una baccettona, no! Ma secondo me già i ragazzi - maschi intendo - sono abbastanza immaturi, specialmente se sedicenni non credo di poter avere la lungimiranza mentale tale per cui mi possa vedere - ma i casi della vita sono infiniti - con un ragazzo di 13/14 anni più piccolo di me, come succede invece in questo romanzo.

MaldivesVa bene, quello descritto - dagli stessi protagonisti - è un caso particolare che non si sarebbe mai verificato nella vita normale, a Chicago - da dove entrambi provengono - ma su un'isola, da soli, per tanto, troppo tempo, è una possibilità che funziona, che le coincidenze, le difficoltà, i pericoli e gli umani sentimenti uniscono e rendono possibile.

Il romanzo è suddivisibile idealmente in tre parti: la vita prima dell'incidente aereo, la permenenza sull'isola e l'ultima parte con il ritorno alla vita come la conoscevano, ma con qualche cambiamento inevitabile.
Mentre la prima parte è molto breve, la seconda è notevolmente più lunga ed accativante, mi sono trovata a leggere e divorare la storia della permanenza dei due sull'isola che ho trovato piacevole, anche se un pochino discordanti e fastidiose alcune cose che non tornano (tipo il ritrovamento casuale delle valigie, le varie depilazioni, gli shampoo, ecc...) che si "ci stanno" ma sono un pochino forzate ecco. A parte ciò, questa parte e davvero molto piacevole e scorrevole. 

Maldives Essendo poi il romanzo narrato alternativamente da Anna e TJ vediamo cosa pensano, cosa provano, come vivono i loro reciproci sentimenti - da subito respinti e sopiti, poi accettati e vissuti pienamente e senza rimorso (cosa che mi è molto piaciuta visto che 4 anni di rimpainti mi avrebbere messo ko!) - del presente. 

Piacevoli anche i flashback al passato e i dialoghi che rendono bene la tridimensionalità dei personaggi e la profondità che li contraddistingue.

La terza ed ultima parte narra invece del ritorno alla civltà, ai media curiosi, alla "normalità" che li sconvolge e stordisce, le novità che ritrovano quando tornano e trovano molto cambiata la realtà che invece ricordavano molto diversa, è disorientamento allo stato puro. 

Il presente porterà a decisioni, cambiamenti e prese di posizioni e svolte di vite che porteranno sia Anna che TJ a rendersi conto che forse l'isola non è tanto un confine esterno e territoriale quanto invece un concetto mentale e relativo ai propri sentimenti ed alla loro realtà. 

L'isola ce la dobbiamo costruire tutti noi, per quello che riteniamo essere la nostra vita e la nostra realtà: se quello che ci rende felice in questo caso in due - il mondo che ci siamo costruiti intorno dal nulla, con le nostre sole forze e fragilità, nel bene e nel male, accettando il meglio ed il peggio - e non sta bene agli altri, ci dice la Graves Tracey Garvis, allora costruiamoci un'isola in cui noi siamo la terra e gli altri l'oceano, da cui siamo solo lambiti...

Secondo me più che la storia in se stessa,  che seppur molto piacevole è in alcuni punti a volte fragile di sostanza, è il concetto che rende il libro speciale, ed i dialoghi che lo rendono una lettura affascinante e più profonda di quello che si aspetterebbe.


ll book trailer:




Tracey Garvis Graves vive a Des Moines, Iowa, con il marito e i due figli. 

 

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