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domenica 7 aprile 2013

Graffiami nel cuore e saziami nell'animo ...

No, il titolo di questo post non si riferisce a quello che mi vorrei fosse fatto, no, anche se ho avuto quella sensazione per tutto il week end a causa del cuore ballerino e della volontà stridente.
No, il titolo si rifà a quanto vorrei possedere e leggere i romanzi che vi vorrei porporre questa settimana in vista della lori fantastica uscita...

Venite, date uno sguardo anche voi...
lasciatevi abbagliare!

--o--

Un sogno. 
Un romanzo. 
L’ambizione a senso unico che può essere solo di Scott. 
L’amore tradito, la follia, il distacco. 
I ricoveri in ospedale. 
Le lettere. 
La fine.
 






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Zelda
di Thérèse Anne Fowler
pagine 448 circa
prezzo 18.50€
Frassinelli
dal 9 aprile
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Zelda Sayre Fitzgerald. Non è un personaggio del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, eppure è la sua più grande eroina. È la donna della sua vita, l'unica che abbia mai voluto veramente, la sola che lo abbia amato davvero.
È sua moglie, e racconta la verità.
Tutta la verità, lo giuro.
La racconta in prima persona a partire da quella sera del 1918 in cui, nella grande villa del Sud dove sta per iniziare un'attesissima festa da ballo, lei, splendida diciassettenne ribelle e piena di promesse, incontra per la prima volta il tenente Fitzgerald.
Che la incanta con le sue storie di guerra, i suoi racconti pubblicati sulle più famose riviste letterarie, il suo sogno di diventare un grande scrittore, ricco e famoso.
Con il suo fascino irresistibile, al quale lei non sa resistere - e la fa innamorare.
Z: A Novel of Zelda Fitzgerald
cover originale
Sono gli Anni Ruggenti, tutto sembra possibile, anche seguire quell'uomo a New York, sposarlo e lasciarsi alle spalle la rassicurante protezione paterna.
E da New York spostarsi a Londra e a Parigi, nel cuore scandaloso della scena artistica mondiale, conoscere Hemingway e Picasso.
Organizzare feste chiacchieratissime sulla Costa Azzurra e poi sfrecciare nella notte verso il profumato mare italiano.
Un sogno, un romanzo. E dall'altra parte la dura concretezza della realtà.
L'amore tradito. L'ambizione a senso unico, che può essere solo di Scott, mentre lei deve rinunciare a tutte le sue aspirazioni.
Gli amici che diventano rapaci, possessivi, violenti. Poi la follia, e il distacco.
Lei dentro e fuori dagli ospedali, lui a Hollywood tra mille amori terreni da uomo di successo.
Eppure continuano a scriversi, lunghe lettere da sposi fedeli.
Che Scott firma sempre con tanto amore e Zelda con devozione .
Come due personaggi, belli e dannati, di una leggendaria, appassionante, impossibilmente vera storia d'amore.
Zelda è la confessione vibrante e tragica di un'eroina fragile e grandiosa, alla quale Therese Anne Fowler dà la voce emozionante e sincera di una donna che ha avuto e perso tutto, tranne la capacità inestinguibile di amare.
Un romanzo che tocca le corde più profonde dell'anima. 
Per l'Huffington Post, Zelda è uno dei romanzi più attesi del 2013. Insieme con la nuova versione del Grande Gatsby con Leonardo Di Caprio, firmata da Baz Luhrmann.

Il booktrailer:


Therese Anne Fowler ha insegnato scrittura creativa all'università del North Carolina, ed è autrice di tre romanzi, vincitori di premi letterari. Ha iniziato a scrivere questo libro quando ha scoperto che sua madre è morta lo stesso giorno di Zelda. E, quando ha saputo che i diritti del suo romanzo sono stati venduti proprio il giorno in cui, nel 1925, era stato pubblicato Il grande Gatsby, ha capito che era destino. Ha quattro figli e vive in North Carolina con il marito.


Se amate il genere e leggete in lingua io consiglio vivamente anche:


Zelda

 Zelda Sayre began as a Southern beauty, became an international wonder, and died by fire in a madhouse. 
With her husband, F. Scott Fitzgerald, she moved in a golden aura of excitement, romance, and promise. 
The epitome of the Jazz Age, together they rode the crest of the era: to its collapse and their own.

From years of exhaustive research, Nancy Milford brings alive the tormented, elusive personality of Zelda and clarifies as never before her relationship with Scott Fitzgerald.
 
Zelda traces the inner disintegration of a gifted, despairing woman, torn by the clash between her husband's career and her own talent
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Una pedina
sulla
scacchiera
di Irène Némirovsky
pagine 300 circa
prezzo 18€
Adelphieditore
dal 3 aprile
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«I padri hanno mangiato l'uva acerba e i denti dei figli si sono allegati» è scritto nella Bibbia. All'èra dei pirati della finanza e dell'industria, degli imperi economici costruiti sui campi di battaglia è succeduto lo scenario desolante degli anni Trenta: la borsa in caduta libera, la crisi, la disoccupazione – e «tutti quegli scandali ignobili, quei processi, quei tracolli privi di grandezza»... 
The Pawn on the Chessboard
cover originale
Come molti della sua generazione, Chris­tophe Bohun non ha né ambizioni, né speranze, né desideri, né nostalgie. 
È un modesto impiegato nell'azienda che suo padre – il Bohun dell'acciaio, il Bohun del petrolio, l'uomo del quale si diceva: «Dove passa lui crescono solo rovina e guerra» – è stato costretto, dopo un clamoroso fallimento, ad abbandonare nelle mani del socio. 
Si lascia svogliatamente amare da una moglie di irritante perfezione e da una cugina da sempre innamorata di lui. «È la pedina» annota la Némirovsky sulla minuta del romanzo «che viene manovrata sulla scacchiera, che per due o tremila franchi al mese sacrifica il suo tempo, la sua salute, la sua anima, la sua vita». 
Alla morte del padre, però, Christo­phe trova in un cassetto, bene in evidenza, una busta sigillata: dentro, un elenco di parlamentari, giornalisti, banchieri a cui, nel tentativo di evitare il crac, il vecchio Bohun aveva elargito somme ingenti affinché spingessero il governo ad accelerare i preparativi bellici. 
Riuscirà questo bruciante retaggio, questa potenziale arma di ricatto, e di riscatto, a scuotere Christophe dal suo «cupo torpore»? 
Difficile trovare un romanzo così puntualmente applicabile a temi e fatti di ottant'anni dopo.
--o-- 

Un ritratto divertito e sapiente di un matrimonio mal assortito, 
di un marito tra i più irritanti e noiosi della letteratura inglese 
e di amori non corrisposti.

 Rilasciato dopo due anni di carcere duro, Oscar Wilde approdò all’alba a casa di un conoscente, dove si cambiò d’abito (la sera stessa avrebbe lasciato l’Inghilterra per sempre) e dove lo raggiunsero pochi sodali, imbarazzati sul contegno da tenere. Tra questi c’era solo una donna, Ada Leverson, che l’esteta amava chiamare “Sfinge”. 
“Sfinge, – le disse andandole incontro e affettando un tono leggero per sdrammatizzare la circostanza – che meraviglia! Solo tu potevi sapere che cappellino ci si mette alle sette di mattina per incontrare un amico che è stato via.” 

cover 



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Una seconda 
occasione
di Ada Leverson
pagine 248
prezzo 17€
Astoria editore
dal 30 aprile
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 I romanzi collegati a questo che vi presento sono:


- Amori e malintesi.
- Un matrimonio in sospeso.
- Una seconda occasione.


Il matrimonio di Edith e Bruce – lo sa bene chi ha letto i due precedenti romanzi – è a dir poco noioso e vuoto.
Edith, donna intelligente e di fascino, in nome dei rigidi costumi dell’inizio del Novecento, finge di essere fatua e sciocca per cercare di regalare al marito un ruolo dignitoso. Da qualche tempo la coppia ospita una certa madame Frabelle, una vedova arrivata su raccomandazione di una nobile conoscente di Edith, il cui soggiorno sembra non avere un termine.
Love at Second Sight
cover originale
È scoppiata la Prima guerra mondiale e Bruce, ipocondriaco da sempre, adduce gravi problemi di cuore per non andare al fronte.
Chi invece in guerra è andato ed è tornato ferito è Aylmer Ross, l’uomo cui Edith aveva rinunciato per non turbare l’equilibrio del proprio sgangherato matrimonio e il destino dei suoi figli.
Edith e Aylmer cominciano a rifrequentarsi, anche se con grande cautela, e il lettore, col fiato un po’ sospeso, si domanda se anche questa volta Edith deciderà di rinunciare a un uomo con cui ha in comune intelligenza, interessi, spirito in nome di un matrimonio di facciata.
Un po’ commedia degli equivoci, un po’ satira sociale, Una seconda occasione offre a noi lettori contemporanei lo sguardo su una realtà certamente passata, ma che nei sentimenti e nel modo di stare al mondo potrebbe essere anche un’interessante fonte di ispirazione.
Ada Leverson (1862-1933) nacque a Londra in una famiglia ebrea colta, liberale e assimilata. Sposatasi molto giovane, il matrimonio si rivelò ben presto un fallimento ed è possibile che il marito, un donnaiolo e giocatore, sia stato fonte d’ispirazione per i terribili ritratti di mariti all’interno dei suoi romanzi. Amica di Oscar Wilde, che la chiamava la Sfinge per la sua capacità di tenere riservati i segreti e le confidenze degli amici, di Somerset Maugham, di Gorge Bernard Shaw (di cui prese il posto come critica teatrale sul “Saturday Review”) e T.S. Eliot, Leverson lavorava per diverse riviste, tra cui “Punch”.Scrisse numerosi romanzi, caratterizzati da dialoghi scintillanti e da una satira sociale divertente e appuntita. Oscar Wilde la definì “la donna più divertente al mondo”. 

2 commenti :

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