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domenica 27 luglio 2014

Recensione: "La notte dell'ultimo bacio" di Cristina López Barrio.



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La notte 
dell'ultimo 
bacio
di Cristina López Barrio
Pagine 504
Prezzo 18,90€
già disponibile
voto:
4/5 
--o--










Una storia d’amore ricca di segreti, passione, morte, orgoglio e peccato. 
In una torrida estate di Madrid, la neonata Barbara viene abbandonata sulle scale dell’orfanotrofio di Santa Soledad. 
È avvolta in uno scialle azzurro dai misteriosi ricami e ha le manine tanto calde da sembrare brucianti. 
Le suore la raccolgono e la mettono a riposare accanto al piccolo malato Diego.
Che durante la notte, inspiegabilmente, guarisce. 
Da quel momento niente può separarli. 
Né il passato misterioso di Barbara, figlia di una passione proibita, né l’amore impossibile di Tomas, che la vuole solo per sé, né le persecuzioni di chi la crede maledetta, perché il tocco delle sue mani può guarire o uccidere.
Considerazioni.
La Barrio ha scritto un altro romanzo che ho letto tempo fa, "La casa degli amori impossibili" che mi era molto piaciuto sia per trama che per la narrazione prepotentemente empatica, toccante, che mescola la storia ai sentimenti in modo quasi vorace.

Queste due ultime caratteristiche continuano a permane anche in quest'ultima sua opera, che si svolge in un periodo tumultuoso spagnolo cruento e davvero difficile.
La storia si svolge, infatti, nel 1626 a Madrid, e narra - tramite il racconto della lavandaia Berenguela de la Santa Soledad, detta Berenjena (melanzana) che conosce dall'infanzia la protagonista - delle vicende di  Barbara de la Santa Soledad (nome con il quale si chiamavano tutti coloro che venivano abbandonati presso l'orfantrofio della "Santa Soledad") a partire dall'anno 1599 fino agli eventi che Berenjena si trova a narrare.
La storia sarebbe simile a molte altre: una bambina abbandonata e il suo destino incerto. Invece la Barrio introduce un elemento misterioso ed inspiegabile connaturato nell'essenza Barbara, capace di modificare il suo destino. Ella infatti, messa in fasce accanto a un neonato molto malato, di nome Diego, e lo guarisce. 
Dal quello specifico momento nascerà un attaccamento tra i due che non sarà scindibile. Barbara e Diego vivranno amicizia, amore, conforto, passione e attaccamento viscerale. Tuttavia saranno molti, moltissimi, gli ostacoli che si frapporranno alla loro serenità, soprattutto in un tempo in cui le cose inspiegabili conducono al tribunale dell'Inquisizione.
Ed infatti Barbara dovrà sedere tra gli imputati, per difendersi da accuse che la riguardano, ma Berenjene verrà in suo soccorso per aiutarla, forse...

Ancora una volta la Barrio crea una storia trimensionale, molto evocativa, intrisa di parhos, di amore e rispetto per i suoi personaggi, la sua potenza di sentimenti e toccante gentilezza nella narrazione rende la storia, il romanzo, una vera e completa opera di narrativa che coinvolge profondamente il lettore, che prende, intriga e appassiona infinitamente.
Ho apprezzato moltissimo tanto la ricostruzione storica, che risulta estremamente vivida, quasi ipalpabile; che la scelta di narrare la storia dal punto di vista di Benjena che rende tutto più appassionante, visto che è narrata da una persona che ama molto quest'ultima e la descrive sempre con un alone di affetto, di critica talvolta, ma anche di giustificazione. 
Ma mi ha colpito molto anche la storia stessa di Barbara, che scorre sul doppio parallelo tra realtà e l'inspiegabile filone del verosimile, ancor più attrativo al fine della scoperta della sua esistenza o meno.
E Barbara stessa, che si impara ad amare pian pianino che la storia procede e, forse, grazie anche a come ci venga proposta dalla sua narratrice, che non può fare a meno, come tutti i narratori, di fare delle considerazioni e dare motivazioni delle azioni, anche se non arriva (per fortuna) a guastare il gusto del lettore per la comprensione autonoma di Barbara.

Onestamente non mi sono accorta della lunghezza del romanzo, che arriva a sfiorare tranquillamente le 500 pagine, perchè si è dimostrata un'opera altamente appassionante e ben costruita. Inoltre, forse è anche grazie alla sua lunghezza che il romanzo si prende il tempo necessario, con tempistiche perfette, per narrare gli eventi una certa credibilità e completezza.
Sono dunque assolutamente soddisfatta della lettura di questo romanzo, che  consiglio caldamente se amate questo genere di storia.


Cristina López Barrio è nata nel 1970 a Madrid, dove si è laureata in legge, specializzandosi in diritto d’autore. Ha iniziato la sua carriera d’autrice con una serie di apprezzati libri per ragazzi. Il suo primo romanzo per adulti, La casa degli amori impossibili, ha riscosso un grandioso successo in Spagna ed è stato pubblicato in venti Paesi.

4 commenti :

  1. Piacerebbe molto leggere questo libro anche a me!!! *-*

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  2. che bella recensione! il libro mi ha incuriosito molto, me lo segno!

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  3. Grazie infinite Licia!!!
    Spero ti piaccia quanto è piaciuto a me, perchè è veramente molto emozionante!!
    Buona estate!!!!!!!!!!!!!!
    Endi

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