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La festa
di Margaret Kennedy
pagine 336
prezzo 17€
Astori Editore
già disponibile
voto:
4/5
4/5
--o--
Considerazioni.
Ho apprezzato moltissimo questo romanzo della Kennedy che subito, a una prima lettura della trama, potrebbe apparire drammatica, ma che invece si è rivelata una lettura piacevolissima.
E' stato molto facile entrare nei meccanismi, nella vita e nella quotidianità di una pensione a picco su una scogliera della Cornovaglia, in Inghilterra, e nelle dinamiche instaurate tanto a livello della famiglia che dirige la pensione che dei suoi eccentrici ospitanti.
Una famiglia disfunzionale con quattro figli, una vedova con tre bambine molto povere e bisognose di affetto e che soccobono al volere imperante della genitrice, una coppia anziana che pare non sopportarsi per via di un passato pesante, una scrittrice "mantide" con il suo "segretario" e la famiglia di quattro persone che possiede la pensione sono i protagonisti del romanzo. E vi assicuro che vi intratterranno con una certa curiosità tra episodi di liti, segreti, prepotenze, furti, truffe, amori, ricatti, omicidi tenuti nascosti, figli morti precocemente, nobili decaduti e infelici, donne distrutte dal lavoro o dalla loro fragilità emotiva e caratteriale, nonchè mariti indolenti e figli che soffocano dall'oppressione genitoriale.
Questo, e molto altro, vi racconterà la Kennedy, che amerete grazie a uno stile ironico, pulito, introspettivo ma vivace e brillantissimo! La scrittura dell'autrice è infatti così ben rodata da non far accadere quasi nulla - se non l'evento cardine costituito dal drammatico finale - e giocando tutto sull'esposizione dei caratteri, le personalità, il passato e le azioni minime, ma significative, dei personaggi che sono il vero centro della storia.
Mescolando personalità diverse, facendo interagire caratteri e persone molto diverse tra loro, se non opposte, la Kennedy fa accadere le cose più disparate, conduce i personaggi a un bivio che per ognuno ha un punto di partenza e un punto di arrivo differente e che cambia per sempre la loro esistenza e i presupposti che avevano creduto veri in passato.
Il retro del romanzo dice testualmente:
"L’idea de La festa, forse l’opera più originale della Kennedy, venne all’autrice durante un incontro letterario in cui si discuteva dei Sette peccati capitali. Si ipotizzava che sette diversi autori potessero scrivere sette racconti da riunire in un unico romanzo. L’idea tramontò, ma la Kennedy riprese il tema anni dopo, concependo una storia che riuniva i Peccati sotto lo stesso tetto di un albergo in Cornovaglia, gestito dall’infelice moglie di un accidioso."
Ed è bello andare a individuare, scovare, capire a chi appartengono questi peccati e quali domande avranno o meno risposta nel finire del romanzo: quale personaggio è riconducibile a un determinato vizio capitale? Quale individuo si salverà e quale no? Qualcuno se andrà prima di crollare insieme allo sperone di roccia che si porterà via l'intera pensione proprio al culmine della festa finale?
La Kennedy è stata bravissima, e questo lo dico con pura ammirevolezza nei confronti dell'autrice, in quanto ha scritto un romanzo di cui conosceva i possibili punti deboli: la monotonia di una sola ambientazione e i dialoghi ricorrenti. Preso atto di entrambi ha mescolato benissimo le storie dei vai personaggi - sancendo un primo momento di presentazione, poi di conoscenza e quindi lasciando qualche indizio sul loro passato e i loro peccati - e ha giocato a carte scoperte, dicendo subito (nella prima pagia) che ci sarebbe stata una tragedia - nell'unico luogo in cui ambientava il romanzo - e lasciando il mistero su chi sarebbe morto o meno.
Fatto questo si è quindi potuta permettere alcune iperboli interessanti e affatto noiose su religione, famiglia, società, amore, guerra, ecc... che sono state parentisi assolutamente gradevoli e funzionali a comprendere meglio i personaggi, la loro natura e quello che erano potenzialmente in grado di fare. Inoltre c'è quel pizzico di ironia inglese che ha reso tutto piacevolmente sardonico e leggero.
Insomma, questo romanzo mi è piaciuto un sacco e ve lo consiglio appassionatamente perchè è stata decisamente una bellissima lettura che ricorderò con un certo piacere anche in futuro!
Nata a Londra nel 1896, Margaret Kennedy si laureò in Storia a Oxford e scrisse il suo primo romanzo nel 1923. L’anno successivo fu pubblicato The Constant Nymph, che ottenne un notevole successo. Il romanzo venne rapidamente adattato al teatro (John Gielgud e Noël Coward) e più tardi ne fu tratto un film. La festa, pubblicato nel 1950, è considerato uno dei migliori romanzi postbellici inglesi. Autrice di circa una ventina di romanzi e di alcune sceneggiature, morì nel 1967.
Mi ispira, sembra proprio bellino :)
RispondiEliminaOh mamma che paesaggi *.* Vorrei tanto essere lì ora...
RispondiEliminaIn ogni caso il libro sembra carino :)
@Lucrezia
RispondiEliminaConfermo!!! Carinisssimo :) !!
Grazie per essere passata!!
buona giornata!!
Endi
@Sfogliado la vita
Vero? Potessi farei le valigie in questo momento!! ;D
Endi