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venerdì 23 gennaio 2015

Recensione: "Una levatrice a New York" di Kate Manning




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Una levatrice
a New York

 di Kate Manning
pagine 288
prezzo €9
Beat
già disponibile
voto:
 4/5
--o--








 New York, seconda metà dell’Ottocento.
Ann Muldoon – detta Axie – una giovane orfana diventata dapprima sguattera e poi assistente della dottoressa Evans nella clinica dove la madre è morta di parto, decide di mettere a frutto le conoscenze e le scoperte apprese nell’ospedale, innanzitutto la formula della polvere magica che permette alle donne di non rimanere incinte.
cover originale
Aiutata da Charlie, il ragazzo di cui si è invaghita sin da piccola, Ann diventa «Madame X» – come la ribattezzano i giornali – la beniamina delle donne più povere della città, ma anche la levatrice delle ricche signore intenzionate a cancellare la propria vergogna.
Una fama che attira invidie, maldicenze e pregiudizi nella vasta schiera dei benpensanti e delle anime pie dell’epoca.
Straordinario romanzo storico basato sulla storia vera di una nota levatrice della New York di fine Ottocento, l’opera ha rivelato sulla scena letteraria internazionale il talento di Kate Manning.
http://www.byrosenhoff.com/

Considerazioni.
Altro bel romanzo pubblicato dalla Beat nel mese di Novembre è quello che ci viene narrato dalla Manning. Siccome in questo periodo sono usciti tanti romanzi attinenti le levatrici (mestiere tornato in auge grazie anche alla bella serie della BBC "Call the Midwife", in Italia già trasmessa su Rete4) come "Chiamate la levatrice" di Worth Jennifer oppure il thriller che mi sono ripromessa di leggere in tempo brevi (speriamo) "La levatrice" di Chris Bohjalia, mi pareva opportuno leggerne qualcuno, giusto per variare un pò letture e interessi.

Il romanzo tratta della povera Axie e dei suoi tre fratelli (due sorelle e un fratello) che un giorno, visto lo stato di impedimento della loro madre e non avendo nulla da mangiare, chiedono l'elemosina davanti ai negozi per procacciarsi qualche soldo o avanzo per riempirsi la pancia e proprio durante uno di questi "appostamenti" vengono avvicinati - davanti a ad una panetteria - da uno strano personaggio che li preleva, con il consenso materno e previo pagamento forfettario dei bimbi, e li porta lontano per essere adottati da famiglie ritenute migliori.
Mentre i tre fratelli troveranno tutti una sistemazione e non si ribelleranno mai alla nuova sistemazione Axie scappa e torna a New York, dove, a seguito della morte della madre, trova alloggio e lavoro presso una clinica, dove viene iniziata ai rudimenti dell'essere sguattera, ma si eleva sino a  diventare una levatrice. 

Presto si trova poi a vivere le prime esperienze da adulta, come sentimenti amorosi (con Charlie, che conosce fin da bambina), ma anche con i primi successi professionali, che la spingono a volere di più, a inziare qualcosa da sola, per guadagnare di più. Ed ecco che intraprende un cammino pericoloso, che la porterà a scelte estreme e pasticci che potranno essere fatali per sua vita e la sua famiglia, visto che qualcuno la sta cercando per incriminarla - proprio per la nuova attività a cui si è votata - condannarla e chiuderla per sempre in carcere per quello che sta facendo ...

Vi dico subito che non avrei scelto di intitolarlo proprio come ha scelto la Beat, per via del fatto che non è proprio così ... Axie, certo, ha avuto un periodo della sua vita in cui è stata levatrice, ma per poco tempo, in quanto poi si specializza in "prodotti" per impedire le gravidanze ovvero per interromperle, e questo esula un pò dal mestiere proprio della levatrice, anche se il "campo" diciamo rimane quello delle gravidanze...
Proprio per il fatto di intraprendere un mestiere pericoloso, perseguito moralmente e per legge, Axie si troverà a dover scappare, come intuirete nelle prime pagine del romanzo (che torna poi indietro per spiegare come si arriva alla fuga). Ecco perchè mi è piaciuto maggiormente il titolo originale.

Dopo questo "piccolo rognoso appunto" posso dirvi che questo romanzo mi è piaicuto tanto, perchè disegna una New York del passato che colpisce per la sua brutalità con i poveri, gli emarginati, i nulla tenenti, soprattutto se piccoli e indifesi.  Axie è un personaggio davvero molto forte, risoluto, che è stata povera, senza un cencio proprio e che non vuole tornare da dove è venuta, non vuole essere di nuovo povera in canna. Axie ha perso tutto, non ha più nulla: famiglia, affetto, casa, soldi. Niente. Comincia dal basso e si costruisce una famiglia, si crea un mestiere (anche se estremamente pericoloso) in cui crede fermamente proprio per via di quello che ha passato e che serve ad aiutare le altre donne che si trovano in situazioni critiche e non hanno scelta. 

Mi è piaciuto leggere della formazione di Axie, di come combatte con le unghie e con i denti quello in cui crede, come riesce a sollevarsi a ogni caduta, come tutto sembri perduto e poi invece trovare sempre la via e il modo per risorgere.
La Manning, poi, scrive molto bene, creando personaggi molto diversi, con caratteri e definizioni sensibilmente differenti e sfaccettati che non possono essere prevedibili in alcun modo, e questo mi è molto piaciuto, non sapevo come la storia sarebbe potuta evolvere o andare a finire visti i diversi cambiamenti di rotta. Brava, brava, brava. Promosso.


http://www.byrosenhoff.com/


Kate Manning  ha scritto e prodotto diversi documentari, con cui ha vinto due Emmy Awards e un Edward R. Murrow Award. Collabora con il New York Times, il Los Angeles Times Book Review, Glamour, ed altre riviste e quotidiani. Una levatrice a New York è il suo secondo romanzo.

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