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sabato 8 ottobre 2016

Intervista con Patrizia Marzocchi










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Il 
Tredicesimo
Conte
di Patrizia Marzocchi
pagine 331
prezzo 14€
Cento Autori Editore
già disponibile
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Jolanda Marchegiani ufficialmente è autrice di romanzi rosa, ma in realtà è lei a dirigere l'agenzia investigativa L'Occhio di Sherlock al posto del cugino Johnny, il vero autore dei romanzi che si vergogna di firmare. Durante una vacanza in Slovenia, Jolanda viene avvicinata da Rodolfo che la introduce gradualmente alla storia della sua nobile casata, i Castelli della Torre. L'uomo sospetta che la recente morte del figlio di un noto ginecologo romano, avvenuta nella villa di famiglia, non sia da addebitare a un semplice arresto cardiaco, ma a una mano assassina. Ne è convinto anche il commissario Tommaso Pedroni, amico di Jolanda, che vuole usare Rodolfo e l'investigatrice come talpe, per violare l'omertà dei Castelli della Torre. Le indagini sveleranno un segreto inquietante che si cela nel passato. Una vicenda così drammatica da gettare un'ombra sulla discendenza della famiglia e spingere qualcuno a uccidere ripetutamente.

---o- Intervista -o---



1. Ciao Patrizia e Benvenuta sul "Bostonian Library"! Potresti introdurre "Il diciassettesimo conte" ai lettori di questo bog?
 
“Il diciassettesimo conte” è un romanzo giallo, la cui protagonista è Jolanda Marchegiani, che ha fondato “L’occhio di Sherlock”, un’agenzia investigativa low cost. Non è una brillante donna in carriera, tuttavia possiede un istinto e una capacità empatica che la guidano in situazioni anche complesse. In questo caso viene coinvolta nelle vicende di una antica famiglia nobiliare, i Castelli della Torre. Assieme al suo amico/nemico commissario Pedroni, scopre che nel tempo si sono verificati tre omicidi, legati a un segreto tenacemente occultato, e che lo scioglimento del mistero è connesso alla Storia. Il filo degli avvenimenti infatti ha origine nel 1943 durante il fascismo e prosegue in Argentina all’epoca della dittatura di Videla.
L’indagine inizia nel presente, ma per capire è necessario seguire le tracce che portano al passato. 

2. Com'è nata l'idea per questo romanzo?

Nel caso di questo romanzo è particolarmente facile rispondere alla domanda, perché l’idea è nata in un momento ben preciso, alcuni anni fa. Ero stata invitata da una amica alla conferenza su un problema medico molto specifico e poco noto. Mentre ascoltavo l’oratore, si cominciava a configurare nella mia mente un personaggio che si trovasse coinvolto in quella situazione davvero difficile.
Purtroppo non posso essere più specifica perché questo aspetto è parte della soluzione del giallo, che naturalmente non anticipo.

3. Il personaggio di Jolanda è ispirato a qualche personaggio della letteratura che ti ha influenzato nel tempo o è un personaggio nato soltanto dalla tua mente?

Ho cominciato a leggere i gialli di Agatha Christie quando frequentavo la scuola media e non posso escludere di essere stata influenzata da miss Marple, anche se in realtà preferivo Poirot.
Jolanda è nata anni fa credo più in contrapposizione che a imitazione di qualche personaggio. Gli investigatori in genere sono maschi, intelligenti, spesso duri e tormentati, talvolta simpaticamente goffi. In quanto alle donne, almeno in base alla mia esperienza di lettrice, sono giovani e belle, dure e tormentate, oppure madri di famiglia che indagano collateralmente alla loro vita quotidiana. Fa eccezione Agatha Raisin, l’investigatrice dell’inglese M. C. Beaton, che però ho scoperto solo tre mesi fa.
Jolanda è single (in realtà divorziata, ma preferisce definirsi single), di mezza età, non bella né brillante, ha problemi di sovrappeso, è goffa, intelligente, e convive ironicamente con i propri tormenti. 

4. "Il diciassettesimo conte" è il primo libro di una serie o lo vedi come un romanzo autoconclusivo?

In realtà non è il primo: Jolanda Marchegiani ha visto la luce nel mondo editoriale con il romanzo “Le coincidenze necessarie” pubblicato da Kowalski.
”Il diciassettesimo conte” è un romanzo autoconclusivo come lo è il precedente, nello stesso tempo può essere parte di una serie con gli stessi personaggi, Jolanda in primo luogo.

6. A quali lettori consiglieresti "Il diciassettesimo conte"?

Dico subito che non lo consiglio a coloro che amano i toni forti.
Penso che possa piacere a chi ama il giallo classico. In questa storia sono rispettate le regole tradizionali: c’è un gruppo di persone all’interno del quale va ricercato l’assassino e gli indizi sono disseminati in tutta la storia che ha una struttura logica rigorosa. Il lettore attento può arrivare alla verità prima della fine, anche se io spero che non succeda.
Può piacere ai lettori che amano l’ironia e il sottile umorismo di chi non si prende troppo sul serio. A quelli che si pongono tante domande e hanno poche risposte.
Può piacere infine agli appassionati di storia come me.
Il romanzo contiene tutti questi elementi. È un giallo classico ambientato nella nostra epoca, connesso alle vicende del passato, in particolare a due dittature, narrato con ironia e atteggiamento introspettivo.
È una storia razionale. Anche laddove compaiono lettere apparentemente deliranti (“Sono sepolto vivo, io sono stato la seconda vittima…”), in realtà esiste una spiegazione logica, che scoprirà chi avrà la pazienza di arrivare fino alla fine.



Patrizia Mazzocchi. Sono nata a San Pietro in Casale, provincia di Bologna, sotto il segno del leone. Mi sono laureata in Pedagogia all'’Università di Bologna e ho conseguito il diploma in giornalismo all’'Università di Ferrara. Insegno Lettere nella scuola media (o secondaria di primo grado, come si dice ora con un inutile affaticamento linguistico) e, nonostante tutto quello che sta succedendo, riesco ancora ad amare il mio lavoro.

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