La paura torna sempre.
Ma stavolta finirà il lavoro.
di Claudia Torresan
pagine 286 prezzo 10€ Ebook 4.99€
Youcanprint Editore
già disponibile
..o..
Roma fa da da sfondo indiscusso a una serie di eventi criminosi, in cui troppe persone perdono la vita. Si apre così un'indagine di polizia finalizzata a porre termine a quello che si sta trasformando in un massacro. L'ispettore Ivan Tedesco sarà la mente arguta che si troverà ad agire in prima linea per risolvere questo caso insidioso. Accanto a lui, l'ispettore Comelli, il commissario Cremona e il capitano Villa dei RIS.
Ivan si troverà a dover prendere decisioni che lo coinvolgeranno in toto, anche sentimentalmente. L'uomo, ancor più del poliziotto, soffrirà e lotterà contro una realtà che gli causa rabbia e sconforto. Il 'buono' della vicenda non è descritto come un super eroe, ma un semplice uomo. Coi suoi difetti, i suoi dubbi, le sue paure. Questo fa sì che non appaia distante come su un piedistallo, ma avvicini il lettore facendolo immedesimare nella vicenda.
Considerazioni.
Avevo già letto un romanzo della Torresan in passato, e devo dire di averlo gradito, perché l'autrice a mio avviso aveva saputo scrivere un bel romanzo, avvincente ed interessante, ma devo dire che mancava qualcosina che invece nel suo nuovo romanzo ha saputo far maturare e raffinare.
Siamo sempre in quel di Roma, dove troviamo una città molto cupa, violenta che non accenna a veder la luce e quanto di buono c'è nella capitale. A scongiurare il massacro che inizialmente si preannuncia, c'è un'ispettore di nome Ivan Tedesco, il quale deve trovare l'assassino che gira a piede libero combattendo contro il tempo e avvalendosi della collaborazione di validi collaboratori quali l'ispettore Comelli, il commissario Cremona ed infine il capitano Villa dei RIS.
Riuscirà la squadra condotta da Tedesco a "ripulire" la Città Eterna dal demonio che terrorizza le sue strade? Occorre leggere il romanzo, da me non caverete uno spoiler! 😇
Se nel primo romanzo "Rime che uccidono" (per leggere la recensione cliccare QUI) che avevo letto c'era un'impronta decisamente più femminile - dall'ispettrice Foresta sino alla co-protagonista ed esperta psicologa nell'interpretazione del comportamento - e poetica poiché accanto ai corpi delle vittime veniva rinvenuto un bigliettino in rima, in questo secondo libro l'impronta è più maschile, con un caso decisamente più delicato e anche complesso da risolvere che devo ammettere coinvolge e appassiona un tantino in più.
La storia è infatti più intrigante ed anche complessa in questo secondo libro, in quanto la trama non si accontenta di avvertire con campanelli dall'allarme il lettore, lasciandolo sulle spine, ma vuole scavare maggiormente nella psicologia dei personaggi, nonché creare una tensione maggiore, conducendo il lettore sul filo del rasoio ogni volta.
A mio parere non siamo ancora a una maturazione completa dell'autrice (almeno in campo thriller), ma devo dire che mi è piaciuto di più del primo romanzo, che in quanto tale aveva ancora le piccole imperfezioni dei debutti, ma ha davvero fatto un bel salto e la crescita è visibile ed apprezzabile. Mi è molto piaciuto il personaggio di Tedesco, il quale appare come una persona interessante, complessa e sfaccettata, ma mai banale.
Ho anche apprezzato la gestione della trama e del personaggi, che non era facile in quanto diversi e più sfaccettati di quanto pensassi.
Consiglio questa lettura a tutti coloro che hanno voglia di lasciarsi stupire dalle letture che non hanno grandi nomi, ma che sanno regalare una bella storia coinvolgente e dei bei momenti di coinvolgimento.
Siamo sempre in quel di Roma, dove troviamo una città molto cupa, violenta che non accenna a veder la luce e quanto di buono c'è nella capitale. A scongiurare il massacro che inizialmente si preannuncia, c'è un'ispettore di nome Ivan Tedesco, il quale deve trovare l'assassino che gira a piede libero combattendo contro il tempo e avvalendosi della collaborazione di validi collaboratori quali l'ispettore Comelli, il commissario Cremona ed infine il capitano Villa dei RIS.
Riuscirà la squadra condotta da Tedesco a "ripulire" la Città Eterna dal demonio che terrorizza le sue strade? Occorre leggere il romanzo, da me non caverete uno spoiler! 😇
Se nel primo romanzo "Rime che uccidono" (per leggere la recensione cliccare QUI) che avevo letto c'era un'impronta decisamente più femminile - dall'ispettrice Foresta sino alla co-protagonista ed esperta psicologa nell'interpretazione del comportamento - e poetica poiché accanto ai corpi delle vittime veniva rinvenuto un bigliettino in rima, in questo secondo libro l'impronta è più maschile, con un caso decisamente più delicato e anche complesso da risolvere che devo ammettere coinvolge e appassiona un tantino in più.
La storia è infatti più intrigante ed anche complessa in questo secondo libro, in quanto la trama non si accontenta di avvertire con campanelli dall'allarme il lettore, lasciandolo sulle spine, ma vuole scavare maggiormente nella psicologia dei personaggi, nonché creare una tensione maggiore, conducendo il lettore sul filo del rasoio ogni volta.
A mio parere non siamo ancora a una maturazione completa dell'autrice (almeno in campo thriller), ma devo dire che mi è piaciuto di più del primo romanzo, che in quanto tale aveva ancora le piccole imperfezioni dei debutti, ma ha davvero fatto un bel salto e la crescita è visibile ed apprezzabile. Mi è molto piaciuto il personaggio di Tedesco, il quale appare come una persona interessante, complessa e sfaccettata, ma mai banale.
Ho anche apprezzato la gestione della trama e del personaggi, che non era facile in quanto diversi e più sfaccettati di quanto pensassi.
Consiglio questa lettura a tutti coloro che hanno voglia di lasciarsi stupire dalle letture che non hanno grandi nomi, ma che sanno regalare una bella storia coinvolgente e dei bei momenti di coinvolgimento.
Claudia Torresan
E' nata a Vigevano. Dopo aver conseguito un diploma in liceo classico, si è laureata in scienze biologiche. I thriller psicologici che ha già pubblicato sono: Dietro la Maschera e La cruda verità del lago. Dice di sè: "La passione per il thriller, prima la coltivavo leggendo e guardando lavori di altri. Poi ho capito che non mi bastava più. Avevo un bisogno irrefrenabile di scrivere e dar vita alle mie di creazioni. Nei miei romanzi non mancano mai due componenti fondamentali. L’accurata analisi psicologica di tutti i personaggi e le indagini della scientifica. Solo le prove convalidate dalla scienza sono in grado di descrivere correttamente le reali caratteristiche di un delitto. Io insinuo dei dubbi nel lettore, lo porto a porsi delle domande. Alla fine il cerchio si deve chiudere. Devono sparire i dubbi e le domande devono trovare risposta. Sempre."
Sono molto contenta di aver letto anche questo nuovo romanzo (il 4°) di Claudia, e come per i precedenti l'ho letto tutto d'un fiato, perchè ad ogni colpo di scena aumentava la mia fretta di conoscerne la conclusione, cioè il nome dell'assassino. Scoprire questo nome è stata un'autentica mazzata, mai me lo sarei aspettato. Brava Caudia!
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