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venerdì 13 marzo 2020

Recensione : “Loki” di Mackenzi Lee


Loki. 
Il giovane dio dell'inganno
di Mackenzi Lee
Pagine 396 - Prezzo 20 - eBook
Mondadori
già disponibile
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Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. 

Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. E l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos'è successo. 

Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.


Considerazioni.
Loki è una figura davvero molto particolare, che gli amanti del mondo dei fumetti e dei film che ne sono derivati sul grande schermo detestano appassionatamente o hanno imparato ad amare alla follia. Perché in fondo Loki ha un carattere e una volubilità che lo rendono accattivante, diciamocelo.

Molto diverso dal fratello Thor, con cui condivide e lotta benevolmente (almeno agli inizi) per l'affetto del padre, è insieme a quest'ultimo Principe di Asgard. La differenza tra i due fratelli è piuttosto evidente, sia fisicamente, che interiormente: mentre Thor è alto, incredibilmente forte, abile nel combattimento, bello, biondo, determinato e molto simile a Odino, Loki è alto, piuttosto magro, con i capelli scuri come la notte, silenzioso, uno studente determinato più che un combattente.
Loki è inoltre in qualche modo consapevole di come il padre deciderà di agire in merito alla sua successione, poiché come la madre e come la maga di corte di nome Karnilla, egli è dotato di poteri magici, ma il Re di Asgard e tutti quelli che verranno dopo di lui non potranno mai avere poteri per regnare ...
Sapendo dunque di non poter diventare Re, per quanto lo voglia o per quanto possa sforzarsi di esserlo, ed essendo stato educato a trattenere e sopprimere i suoi poteri - e quindi della sua natura di stregone - sin da bambino, viene sostanzialmente privato al contempo di un ruolo e di una parte di se stesso, inducendolo ad una competizione impari con il fratello e a rivolgere le sue attenzioni altrove, nel nostro caso prima ad Amora (o l'Incantatrice) e poi a qualcosa di più oscuro.

Crescendo le cose diventerano complicate. Inizierano i primi dissapori con Thor, Loki verrà sempre più attratto dalla magia, che sente scorrere sotto la pelle, e la sua personalità complessa e machiavellica inizierà ad emergere in tutte le sue sfaccettature.
Ed insieme al protagonista mutano anche le ambientazioni, se infatti nella prima parte del romanzo della Lee viviamo in quel di Asgard e assaporiamo la vita alla corte di Odino, nella seconda ci spostiamo a Midgar, ovvero la Terra, nello specifico nella Londra del XIX° secolo, per risolvere un mistero legato a certe morti su richiesta esplicita di Odino.

Vi dico subito che il romanzo in questione è palesemente, volutamente e marcatamente destinato ad un pubblico di giovani adulti (YA) con relative tematiche, problemi e inclinazioni del caso. Ciò vuol dire che Loki ci viene presentato come un ragazzo giovane ed inesperto che intraprende un cammino di formazione particolare e affascinante. Il Loki di questo libro non è dunque il Loki che siamo abituati a conoscere sul grande schermo, è un essere ancora in evoluzione, in formazione, ed in quanto tale risulta fallibile, umano, ingenuo e corruttibile; non solo, ma oltre ad essere una persona sensibile, dotata di sentimenti che sono direzionati in modo particolare verso Amore, è anche in cerca dell'approvazione di Odino quanto i girasoli hanno bisogno del sole. Loki vive nell'ombra della sua famiglia, fino a quando non diventa ingombrante e soffocante e deve cercare una strada propria per decidere chi essere e come agire.

Cosa ne penso?
Credo che "Loki" sia un romanzo avvincente, che scorre fluido e piacevole dall'inizio alla fine grazie anche ad uno stile snello e lineare. Credo inoltre che sia in grado di soddisfare pienamente il pubblico giovane, il quale si troverà immedesimato facilmente nelle problematiche di Loki, che anche se sembra molto lontano dalla nostra realtà, troverà empatia e vicinanza nelle emozioni che vanno dal dolore per i sentimenti feriti e non ricambiati (le sue sofferenze sono legate all'assenza di affetto e vicinanza della famiglia), ai contrasti e le frizioni per una crescita non sempre facile (con il padre e il fratello), sino ai primi amori, nonché ai tradimenti e il corso della vita in generale.

"Loki" è stato un libro avventuroso e godibilissimo, che ha molto entusiasmo e che vive di magia, di antiche tradizioni e di contrasti familiari, coinvolgendo così tutte le tipologie di lettori che amano questo tipo di letture. Vero è che non è un libro perfetto, poiché sebbene sia libro fortemente coinvolgente e fluente nel suo incedere, difetta di un'evoluzione vera e propria del protagonista, che risulta un po' ingabbiato nel suo ruolo di adolescente pre - conversione. Troverete poco del Loki che abbiamo conosciuto sul grande schermo, poichè qui il fulcro della trama è comprendere come Loki  ragazzino sia diventato Loki il villain. E' inoltre una trama prevedibile, con pochi colpi di scena e pochi stravolgimenti che lascino senza fiato il lettore, se non proprio in finale di storia, dove le cose si fanno veramente interessanti, ma anche in questo caso il tutto sembra un po' troppo frettoloso e sommario per risolvere la storia e giustificare il suo cambiamento. A mio avviso quest'ultimo è poco "preparato" precedentemente nel corso della trama, che arriva al suo apice bruscamente e perdendo un po' di pathos. Ecco tutto.
Per chiudere posso dire che concordo con coloro che pensano che la Lee abbia farci voluto vedere il lato buono di questo sfortunato protagonista, a sacrificio del vero Loki, quello macchiavellico, quello cattivo e calcolatore, il Dio dell'inganno.

Dimenticavo ... mi è inoltre piaciuto molto il fatto che la Lee si soffermata molto su domande e considerazioni profonde come l'amore, l'amicizia, le scelte di vita, la propria condizione, la felicità, il dolore, la ricerca di un proprio posto nel mondo, la conoscenza di se stessi, la rinuncia, ecc...

Complessivamente promuovo questo romanzo e lo consiglio a tutti coloro che amano le belle edizioni (la Mondadori ha fatto un lavoro grandioso in merito), la mitologia norrena, la fantascienza, le storie avvincenti e voglio scoprire di più sul Dio degli inganni.


Mackenzi Lee 
Laureata in storia e in scrittura creativa, è autrice del fantasy storico This Monstrous Thing; con The Gentleman's Guide to Vice and Virtue, seguito da The Lady's Guide to Petticoats and Piracy(entrambi di prossima pubblicazione presso Mondadori), ha vinto lo Stonewall Honor Award 2018 e il New England Book Award. Ha inoltre scritto due raccolte di biografie dedicate alle donne (Bygone Badass Broads) e ai cani che hanno fatto la storia (The History of the World in Fifty Dogs).

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