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domenica 11 ottobre 2020

Due recensioni in pillole ... versione weekend !

 

Tutto ciò che il paradiso permette
di Manuela Caracciolo
Pagine 176 - Prezzo 15€ - eBook 6.99€
Cairo
Già disponibile
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Harrie, un’adolescente con grandi occhi blu e capelli rossi, vive in un mondo tutto suo fatto di sogni, favole, film e tanti interrogativi su una madre mai conosciuta. Paul, instabile e annoiato frontman dei Purple River, uno dei gruppi musicali del momento, si ritrova a fare i conti con il prezzo della celebrità tanto inseguita, che sfregia la sua giovane vita. 

Il loro incontro avviene per caso o per volere del destino: da quel momento i loro cuori esplodono «come stelle nella notte» e spontaneo nasce il desiderio di fuggire insieme a Nizza, città sdraiata sul mare, tanto luminosa ed elegante da sembrare il paradiso. 

Tutti li cercano: Emma, la zia di Harrie che l’ha cresciuta dopo la scomparsa della madre; Samuel, il manager della band, che tenta in ogni modo di proteggere il gruppo da scandali e danni d’immagine, e Cordelia, affermata giornalista dal passato segreto, sempre a caccia di gossip sulle rockstar. Tutto ciò che il paradiso permette è la storia di una passione travolgente come solo può esserlo il primo amore. 

E sullo sfondo gli anni Novanta, Dublino, la Costa Azzurra, e l’ombra di una malattia subdola che si insinua nel tessuto del racconto come io narrante: una protagonista sommessa che presto alzerà la voce.

Considerazioni.
Anni '90. Sia un'epoca dai costumi liberi, liberi come le idee che incominciavano a circolare, via dall'oppressione degli anni passati, oltre gli anni '60 e dal fermento degli anni '70 che benedirono ed iniziarono rivoluzioni importanti, sdoganando qualcosa di importante sia a livello di idee che di costumi, sia a livello politico e che a livello culturale. 

In questi anni troviamo una ragazza giovane e altrettanto libera e intenta a godersi la sua vita, le nuove esperienze, pronta ad aprirsi al mondo e alle sue bellezze, ma non altrettanto pronta o fortunata da viverli senza i lati negativi e le esperienze tragiche. Questa ragazza si chiama Hattie e vive in Irlanda. Hattie si innamora di Paul, un ragazzo pieno di vita e di sregolatezza, ma soprattutto pronto a vivere lontano dalla vecchia, piovosa, verde, cattolica e rigida Irlanda. Ecco dunque che con Hattie partono da Dublino per rifugiarsi sulle coste dell'assolata Nizza, in Costa Azzurra, pronti a conoscere nuovi orizzonti e vivere pienamente. 

Inizialmente le cose vanno davvero bene e la musica e l'amore bastano e avanzano per tenerli insieme e rendere tutto mantico e vivo. Ma all'improvviso le cose virano verso il peggio e una malattia dal nome comune all'epoca (ma non ancora debellata ad oggi) irrompe inaspettato nella vita di Hattie, cambiando per sempre il suo destino e la sua vita futura, facendola crescere e maturare in fretta, mettendola di fronte a scelte che la sua vita non imporrebbe e anche sentimentalmente tutto sarà da rivalutare sotto altri punti di vista. 

La storia creata dalla Caracciolo è intensa, minuziosa e tormentata come la malattia - vera e grande protagonista della storia insieme alla ragazza con cui condivide il corpo - e che descrive: ovvero l'AIDS. La vita scorre quasi banalmente per Hattie, che studia, ama la musica con tutto il fiato che ha in corpo, vive di passioni assolute, ama il suo ragazzo Paul (leader dei Purple River) e la quale fa tutto quanto è in potere ad un'adolescente: come scoprire il mondo, opporsi alle regole e cercare di fare tutto il contrario di quanto le viene detto. 

Questo fino a quando qualcosa di pericoloso, insidioso e silente s'insinua sotto la sua pelle e nelle sue cellule. Hattie da normale ragazzina diventa un'adulta che deve presto diventare consapevole di quello che ha e dovrà attraversare. E tutto diventa riflessione prima sul prima e il dopo quel momento, tutto diviene decisione importante, decisiva e definitiva. 

Con la Caracciolo viene analizzato tutto di questi personaggi e di questa storia: dall'AIDS al tormento adolescenziale, dalle responsabilità adulte all'abbandono dell'adolescenza, dal successo alla gestione di una malattia davvero problematica. Tutto quanto è enorme punto di partenza una discussione più profonda dell'animo umano dei personaggi, per portali al limite delle loro possibilità e credenze, per condurli sul baratro della loro esistenza, confrontandosi con le loro passioni, le loro necessità e le loro scelte, per vedere come reagiscono ridotti ai minimi termini, per vedere come si comporta l'umana natura.


Manuela Caracciolo
Manuela Caracciolo è nata ad Asti. Dal 2007 scrive per giornali locali e per alcune testate americane come La Voce di New York e America24 (del Gruppo Il Sole 24 Ore). Cura la comunicazione di alcune realtà nell’ambito della cultura e dell’enogastronomia. Autrice di racconti e poesie, ha pubblicato nel 2017 il romanzo Quella notte a Merciful Street (Trenta Editore). Tutto ciò che il paradiso permette ha vinto il Premio Zanibelli 2018 per la narrativa inedita.


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Il gioco degli scacchi
di Chiara Barbieri
Pagine 307 - Prezzo 13€ - eBook
Editore Pubme
Collana Segreti in giallo
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Un rumore sommesso nella notte. Uno sparo da una pistola di piccolo calibro.

L’ispettore Francesco Bianco si risveglia in un letto di Rianimazione, ferito alla testa; si troverà ad attraversare un mondo sconosciuto, fatto di sofferenza, riflessioni e incontri, in un viaggio immobile che lo porterà ad una profonda riscoperta di sé.

Nel frattempo i suoi colleghi, guidati dal burbero commissario Bruni, cercano di far luce sull'accaduto; man mano che procedono con l’indagine, tuttavia, le domande si moltiplicano e il mistero sembra non fare altro che infittirsi.



Considerazioni.
Ecco invece una storia molto diversa, dai toni giallo misteriosi, ambientato in quel della nostra bella Italia.

Tutto inizia in una notte buia come la pece e con un colpo di pistole che fende come un coltello tutti gli altri suoni della notte. Viene colpito il giovane Ispettore di polizia Francesco Bianco, che si risveglia solo più tardi in un letto di ospedale con una ferita alla testa. Indagano su quanto accaduto il Commissario Bianco, i suoi colleghi (Mezzetti, Resti e il dottor Giusti della medicina legale) e ovviamente un Francesco Bianco in via di guarigione, troveranno diversi indizi, tutti rivolti ad un soluzione del caso, ma in un modo del tutto inaspettato e con rivelazioni inimmaginabili ...

La Barbieri, che esordisce come scrittrice proprio con questo romanzo, con una scrittura semplice, lineare, pulita e racconta una storia che delizia gli amanti del giallo, creando il giusto mix tra indagini su un doppio binario, personaggi, indizi, misteri, false piste, 

Molto interessante è il protagonista (ed anche la squadra di cui si circonda), il quale grazie al suo carattere forte e dalla sua psicologia sottile riesce ad essere coinvolgente ma non saputello, interessante e mai noioso,  intrigante e non banale, pronto a dare tutto se stesso per la riuscita dell'operazione, per incastrale ad ogni costo il colpevole. Incanando il tipico poliziotto "vecchia scuola" e dai solidi principi diciamo che conquista i cuori dei lettori senza tanta fatica, preparatevi. Quando poi si trova a mettere insieme con arguzia e capacità i vari pezzi del puzzle ... conquista, ve lo assicuro. 

"Il gioco degli scacchi" risulta complessivamente una storia intrigante, che ha voglia di conquistare il pubblico cercando di coinvolgerlo nella storia, creando attesa, interesse e mistero, la Barbieri ha poi il pregio di creare un personaggio davvero interessante, ma ridotto ad una macchietta o una caricatura di se stesso. Certo è un'opera prima, ed in quanto tale, risente della sperimentazione dell'autrice, per cui non è una storia completamente assente da difetti o piccole sbavature, ma nel suo complesso riesce a coinvolgere, appassionare e intrattenere con piacere e interesse.
Sono curiosa davvero di leggere i prossimi capitoli, che non credo tarderanno...



Chiara Barbieri
Vive a Modena e questo è il suo primo romanzo.

2 commenti :

  1. Dublino negli anni Novanta? Non mi stupisce il desiderio di esplorare nuovi orizzonti!
    Quando ho letto Purple River mi è subito venuta alla mente Purple Rain di Prince.
    Questo romanzo sembra infuso di malinconia e rievocare le atmosfere di un fumetto di Ai Yazawa.

    Il gioco degli scacchi, effettivamente, mi intriga.

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    Risposte
    1. Vero? Sono d'accordo sia per quanto riguardo gli anni '90 a Dublino che i fumetti di Ai Yazawa !! Brava Ludo che trovi sempre dei bei paragoni azzeccattissimi 😉👍🤩

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