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lunedì 5 ottobre 2020

Recensione in pillole: “ Le 9 porte della casa rossa” e “ C’è una ragazza che legge“ di Giovanni Casalegno


Le 9 porte della casa rossa
C’è una ragazza che legge 
di Giovanni Casalegno
Pagine 82 44 - Prezzo 15€ - eBook No 
EtroMirror Ed/Ed. musicali
..o..


Le 9 porte della casa rossa
Una storia horror? Un incubo? Una visione? Questo racconto lungo è un viaggio dentro una casa (reale, simbolica, fantastica?) che subito affascina il protagonista-narratore e lo invita a entrare. La visita e attraversa nove porte e nove stanze: è un susseguirsi di incanti e meraviglie, sono una diversa dall'altra, ognuna con caratteristiche diverse di attrazione. Compiuto il primo giro (reale? sognato? inventato?), il desiderio di rifare il viaggio e rinnovare le emozioni e i piaceri appena provati è così intenso da indurre il protagonista a voler ricominciare. E così per altre due volte si ripete un percorso che di mostra di continuo differente da ogni aspettativa e assume tutti i contorni di una allucinazione, che si intensifica in un gorgo narrativo.

C’è una ragazza che legge
10 racconti per 10 immagini. L'idea che ha acceso la prima fiammella per queste piccole storie è stato un libro: "Women who read are dangerous" (Abbeville Press, 2016), che ha provocato suggestioni e seduzioni. Ogni storia è nata da incroci con ricordi, desideri, altri libri, altri quadri, altri luoghi ed è nata questa catena di brevi racconti che accendono una luce su donne deboli e forti, tristi e feroci, sognatrici e innamorate, ragazze che inseguono la vita o ne fuggono via, ma sempre e comunque un libro fa loro compagnia. Ogni racconto rinvia al successivo, che a sua volta riprende spunti dai precedenti e anticipa altre storie ancora da scrivere. La ragazza che legge non vuole smettere mai, la ragazza che legge non morirà mai.


Considerazioni.
Le 9 porte della casa rossa
Ho letto questa storia con vero piacere, sono entrata in punta di piedi in questa storia sottile, pronta a colpire in più di una situazione, attenta ai dettagli, a creare, sposasi e mescolarsi in tutto e per tutto con la fotografia e l'immagine. 

Per Giovanni Casalegno, infatti, la fotografia e l'immagine - nel suo concetto più generale e universale - è davvero fondamentale per rapportarsi al suo racconto nudo e crudo. Ed infatti eccoci immersi in un'immagine evocativa dopo l'altra, ecco che dopo un paio di pagine l'immagine deve supportare necessariamente e e gradevolmente quello che leggiamo, non tanto per imporci un'idea, quanto piuttosto per evocare colori, toni, dare un abbozzo di forma a un'idea, un'intenzione. 

In questo lungo racconto - in particolare - Casalegno ci porta a immergerci in una commistione di generi non bene definita, appositamente equivoca e di difficile categorizzazione, cercando di andare avanti nel racconto, ma  tornando indietro a "complicare", sfocare e intorbidire intenzionalmente le cose, a riformulare le regole del gioco, a prenderci in giro per un momento e articolare nuovamente il pensiero. 

Posto che questo racconto non nasce per essere un'opera che scardina il sistema narrativo a livello stilistico o di genere, posso dire che è però complessivamente è possibile associare la lettura di questo storia più a un'esperienza evocativo-letterario, indefinibile solo a parole, ma che provandola di persona risulta gradevole, interessante e piacevolmente nuova. Le tematiche non sono certi nuovissime, ma loro sperimentazione tra scritto e visivo fa si che ci sia del nuovo nello stile utilizzato e nella modalità del racconto.

Iztel Cosentino, Marco Beslac, arricchiscono il racconto con le loro bellissime immagini. Un esempio qui in basso:

Marko Beslac - Masina

Iztel Cosentino - Apnea Rossa



C’è una ragazza che legge
Un insieme di visioni, di racconti, di immagini, di suggestioni che sono punto di partenza per raccontare la vicenda di una donna o di una ragazza da tante prospettive differenti: donne sofferenti, contente, problematica, al meglio, al peggio, bellissime, affascinanti, riflessive, ottuse, piacevoli, arrabbiate, feroci, innamorate, perse, ritrovare, ecc... 

Tutti questi racconti porteranno a comporre un puzzle più grande, dove si potranno osservare donna davvero molto diverse tra loro che hanno però qualcosa in comune. Qualcosa che però lascio voi individuare a seguito del viaggio che l'autore vi condurrà a fare ancora una volta con parole, immagini, disegni, scorci davvero molto evocativi, belli, affascinanti, utilizzando l'arte di tre artisti molto diversi tra loro ma che riescono ad incarnare e immergersi nel mondo di Casalegno ed esaltare le sue parole e le sue donne.

Erika Azzarello, Thierry Lair, Roberta Cavalleri arricchiscono il racconto con le loro bellissime immagini. Un esempio qui in basso:

Roberta Cavalleri - Famous Textures

Thierry Lair - Destinees

Erika Azzarello - Gravity II


Consiglio queste due opere a coloro che hanno voglia di una lettura diversa, coinvolgente, a più livelli, che sappia a catturare non solo con la mente e le immagini di chi legge e di chi racconta, ma guidando il lettore anche con immagini e spunti diversi dal solito. Interessante e lodevole per il concetto di partenza e l'esecuzione dell'idea.


Giovanni Casalegno
E’ nato a Chieri nel ‘62, vive a Moncucco Torinese e insegna Lettere alle Superiori. Ha curato due antologie di racconti per Einaudi: “Nella tua carne. Racconti erotici” (2009) e “Storie di libri” (2011). Ha scritto anche “Dizionario del lessico erotico” (Longanesi, 1996, poi Utet, 2000 e 2004), “Scrostati gaggio. Dizionario dei linguaggi giovanili” (Utet, 2004) e “Brutti, fessi e cattivi. Lessico della maldicenza italiana” (Utet, 2005). Ha inoltre pubblicato “La luna, il cibo e i falò. La cucina sulle colline di Pavese” (IlLeone Verde, 2008). Per Neos edizioni ha pubblicato due racconti nelle antologie “Chieri, Freisa e rubatà” (2013) e “Brindare alla vita” (2015) e il romanzo “Ultima cena al Mac Pi” (2016).



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