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mercoledì 2 gennaio 2013

Neri pozza e il gelo dell'animo...

Nell'America del 1850, 
divisa tra schiavismo e abolizionismo, 
a storia di una passione inespressa 
e di un amore impossibile.



L'ultima fuggitiva 







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L'ultima fuggitiva
di Tracy Chevalier
Pagine 320
Prezzo 18,00
Neri Pozza
a gennaio
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È il 1850 quando Honor e Grace Bright si imbarcano sull'Adventurer, un grande veliero in partenza dal porto inglese di Bristol per l'America. L'aria smarrita di chi non è avvezza ai viaggi, il bel volto offuscato dal mal di mare, Honor Bright sa che non rivedrà mai più Bridport, il paese in cui è nata, nell'istante in cui la nave si allontana dalle verdi colline del Dorset.  Troppo grande è il mare e troppo lontano è Faithwell, il villaggio dell'Ohio in cui Adam Cox, un uomo anziano e piuttosto noioso, attende sua sorella per prenderla in sposa. 
The Last Runaway
cover originale
L'irrequieta Grace ha allacciato una corrispondenza epistolare con lui, culminata poi con la proposta di matrimonio, con l'intento di lasciarsi alle spalle l'angusta vita della piccola comunità di quaccheri in cui è cresciuta e abbracciare così nuove avventure.
Honor Bright non condivide lo spirito temerario di Grace, ma Samuel, il suo promesso sposo, ha rotto il fidanzamento e la prospettiva di vivere in mezzo all'altrui compassione l'ha spinta a seguire la sorella al di là del mare.
Una volta giunte in Ohio, tuttavia, a un passo da Faithwell, Grace si ammala di febbre gialla e, tra le misere mura di un albergo, muore. Honor Bright si ritrova così sola in una nazione enorme ed estranea, divisa da un immenso oceano dall'amato Dorset. Non le resta perciò che Adam Cox come unica ancora di salvezza.
A Faithwell, tuttavia, viene accolta con freddezza dall'uomo e dalla cognata vedova.
Nel paese, poi  ̶  una fila di edifici ai bordi di una strada sconnessa, con una drogheria, una bottega e alcune fattorie nella campagna circostante  ̶   le persone sono amichevoli, ma con una schiettezza che rasenta la brutalità. 
A turbare l'equilibrio di Honor non è, però, la vita sociale di Faithwell, ma qualcosa di più grande che riguarda l'America della metà del XIX secolo, il Paese in cui i neri sono ancora ridotti in schiavitù. Il villaggio si trova, infatti, nei pressi di un crocevia dove si accalcano i coloni diretti a ovest in cerca di terra da coltivare, gli schiavi in fuga verso nord e i cacciatori di schiavi pagati dai proprietari di piantagione per riportare indietro i fuggitivi. Tra questi Donovan, un uomo sfrontato e attraente, con gli occhi di un castano chiaro che spiccano nel viso squadrato e una durezza senza pari nello sguardo.
Per non venir meno ai saldi principi di rettitudine cui è stata educata in Inghilterra, Honor decide di aiutare gli schiavi in fuga. Comincia di nascosto a offrire loro acqua e cibo e, in qualche caso, riparo. Sarà, tuttavia, abbastanza guardinga da non tradirsi? E, soprattutto, saprà resistere alla tentazione più grande? Quella di cedere a un uomo i cui principi detesta, ma che è l'unico in grado di rimescolarle il sangue nelle vene?

Romanzo che conduce il lettore nel cuore dell'America schiavista, dove i grandi temi della crudeltà e dell'eroismo, dell'onore e della passione, della viltà e del coraggio trovano un fertile terreno, L'ultima fuggitiva è una splendida conferma del talento dell'autrice della Ragazza con l'orecchino di perla.


Tracy Chevalier è nata a Washington. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Il suo primo romanzo è La Vergine azzurra (Neri Pozza, 2005). Con La ragazza con l'orecchino di perla (Neri Pozza, 2000) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. Bestseller internazionali sono stati anche i suoi romanzi successivi: Quando cadono gli angeli (Neri Pozza, 2002), La dama e l'unicorno (Neri Pozza, 2003) e L'innocenza (Neri Pozza 2007). http://www.tchevalier.com/

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 Magnifico romanzo e libro controverso che ha fatto scalpore 
in Germania per aver ridestato il passato coloniale tedesco, 
 Imperium annuncia l’avvento sulla scena della letteratura 
internazionale di un nuovo grande talento.


Imperium 




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Imperium
di Christian Kracht
Pagine 256
Prezzo 16,50
Neri Pozza
a gennaio
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Per August Engelhardt il cocco è un «frutto divino», un nutrimento perfetto se non addirittura spirituale. Nudista vegano di Norimberga agli inizi del Novecento, Engelhardt coltiva il sogno utopico di una colonia oltreoceano, una terra nel Sud Pacifico fondata esclusivamente sul consumo di cocco.
È il tempo dell’Impero tedesco, del sogno coloniale della Germania. Nella Nuova Guinea si riversano mercanti e latifondisti provenienti da ogni parte del paese, oltre a viaggiatori e sognatori in fuga dalla nazione gretta e materialista governata da Guglielmo II.
Per realizzare il suo sogno, August Engelhardt si imbarca anche lui su una nave a vapore diretta nella Nuova Guinea. Raggiunto l’Arcipelago di Bismarck, si insedia nella piccola isola di Kabakon.

Imperium
cover originale

Disperatamente romantico, fanatico della vita solitaria, Engelhardt decide di addentrarsi nella giungla per inseguire la propria visione: una perfetta incarnazione delle fantasie imperialiste.
In un primo momento, il suo delirante progetto riesce a suggestionare intere schiere di seguaci che lo raggiungono sull’isola di Kabakon per infoltire le fila della setta da lui creata. Il suo progetto, tuttavia, è destinato a naufragare miserevolmente. Il sogno si tramuterà in un incubo di violenza e misantropia, stroncato dalla lebbra e dalla pazzia indotta dalla malnutrizione.
Ispirato a una figura realmente esistita,
Imperium ci trascina in un surreale turbine narrativo, all’interno del quale ci sarà dato incontrare personaggi storici come Herman Hesse, Thomas e Katjia Mann e Kafka adolescente.
«Magistrale in tutto e per tutto».
Die Zeit

«Un romanzo che per tematiche e forza narrativa ricorda Cuore di tenebra di Joseph Conrad».
Uwe Timm

«Un romanzo storico letterario originalissimo».
FAS

«La storia tedesca attraverso gli avventurieri che l’hanno fatta, e a cui si sono sottratti, nell’istante in cui il destino malvagio ha concesso una pausa».
Elfriede Jelinek

«Una Germania storica che appare come un miraggio e contiene tutti gli ingredienti giusti: paura ed euforia, follia dolce e malvagia, angustia e vastità del pensiero nelle teste. Soltanto un narratore eccellente riesce a trasportarci lontano per poi riportarci ogni volta nel centro della nostra consapevolezza».
Alexander Fest

«Un capolavoro».
Die Welt

 Christian Kracht è nato in Svizzera nel 1966. I suoi romanzi precedenti, Faserland (1995), 1979 (2001) e Ich werde hier sein im Sonnenschein und im Schatten (2008) sono stati tradotti in più di venti lingue.

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