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lunedì 4 marzo 2013

Recensione: "Petali di Sangue" di Emma K.Clarke

 
 


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Petali di 
Sangue
di Emma K.Clarke
pagine 216
prezzo 12,46 €
CreateSpace Independent 
Publishing Platform
già disponibile
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L’armonia del mondo si conserva negli anni grazie al delicato equilibrio che si è generato tra immortali, umani, creature sovrannaturali e magiche. 
Questa pacifica convivenza giungerà al termine quando alcuni immortali verranno assassinati nella dimora del loro sovrano Henry Carter, vampiro dal XVII secolo. 
A indagare su quanto accaduto sarà Giosy Mc Grey, “Amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche”, capo del Distretto di Polizia della città e ultima discendente della più antica stirpe di streghe della nazione. 
"Petali di sangue" è un romanzo incredibile, lo sfondo perfetto per una storia romantica quanto intrigante e misteriosa, che permetterà ai nostri giovani protagonisti di comprendere non solo il presente, ma anche il loro passato; un passato oscuro e crudele che separò le loro anime e i loro cuori per molti anni, aiutandoli ad accettare l’inevitabile destino.

Considerazioni.
Molte sono le considerazioni doverose che ricorre fare per questo romanzo tuto italiano. Quando ho preso in mano questa storia per la prima volta non sapevo bene cosa mi sei trovata di fronte a dirvi la sincera ed onesta verità. Non conoscevo l'autrice nè tanto meno avevo compreso appieno la possibilità della storia che mi si è poi parata innanzi.
Devo dire che la storia che la giovane aiutrice che la scritto il romanzo ci narra una storia interessante e con alcuni spunti davvero buoni.  Abbiamo la ragazza che si deve occupare del paranormale ed incappa in un ragazzo straordinario - ma che sembra ordinario - e che invece è dotato di poteri speciali, sconfinata dolcezza e i canini appuntiti pronti a penetrare la sua giovane e delicata gola... Non originale direte, e non posso non darvi in parte ragione, in quanto non troverete spunti particolarmente innovativi o di nuova e totale rielaborazione. Siamo davanti ad un romanzo che rispolvere il buon vecchio vampiro e che lo inserisce in un contesto che abbia incomnciato a conoscere più che bene dalla Meyer in avanti e che ci appare tanto caro e rassicurante a volte....
C'è tuttavia, in quest' esuberanza qualcosa che taglia i buoni propositi ed incrina il lavoro svolto - non del tutto, intendiamoci, ma in alcune parti, palesemente si - dato dalla acerba scritura della Clarke, dalla mancanza di un'esperienza in fatto di gestione di dialoghi e introspezione psicologica soprattuto per il personaggio di sesso maschile che risulta troppo marcatamente provenire dalla penna di una giovane donna. Sebbene la Clarke colmi prontamente tali lacune con la spigliatezza ed il giovane entusiasmo contagioso, non è dunque un romanzo senza pecche. Non sono vizi che inficiano totalmente l'opera, ma inceppano un pochino il meccanismo di spersonalizzazione del lettore nella protagonista e che rendono il romanzo non troppo fluido quanto in realtà di vorrebbe.


Ci sono inoltre delle notevoli doti positive da rintracciare e sottolineare in questa lettura molto carina:
- il primo è la bravura della Clarke nell'amalgamare la realtà che conosciamo, quella odierna, solida, certa con quella invece paranormale e  più evanescente, meno certa e con complicanze relative alle regole, alle specie e alle sfuggenti creature. Questa sua particolare bravura ha fatto si che la storia non rusulti anacronistica a se stessa, che non ci siano buchi narrativi o rattoppi di storia per farla funzionare. Tutto scorre facilmente, scivola via con coerente bellezza narrativa che aggiunta alla passione dell'aurtice per questa sua storia fa si che si crei un'affezione immediata ai personaggi e che si passi sopra ad alcune inottemperanze stilistiche.

- l'altra cosa che vorrei farvi notare è come l'autrice abbia inserito la sua freschezza, la sua gioia, la sua esuberanza nella storia, in modo da conferire a quest'ultima un qualcosa in più, una bellezza che non risulta stonata, ma arrichita dall'amore per quello che scrive e come lo scrive, con assoluto e puro entusiasmo.


In conclusione posso dire con assoluta certezza che se avete intenzione e voglia di leggere una storia fresca, leggera, dalla grande passione trasmessa dall'autrice anche se un pochino acerba, ma sicuro margine di miglioramento, senza rimnunciare al paranormal eccovi un esempio tutto made in Italy di un romanzo molto piacevole senza troppi fronzoli e pretese.

p.s. E' bene comunque inserire questa storia nell'ambito della narrativa giovanile YA che ha un notevole fascino tra i giovani d'oggi e che rimane un genere più che apprezzato per la narrativa moderna, dalle  buonissime e geniali idee che ne sono state scaturite.

punti a favore: molto giovale e gradevole nella storia.
punti a sfavore: a volte risulta un pochino ridondante e poco psicologicamente approfondito.

Emma K.Clarke "Il mio vero nome è Silvia, anche se pubblico con pseudonimo. Potrei restare un giorno intero a spiegare il perché di questa scelta, ma probabilmente non importerebbe a nessuno, quindi accantono il discorso e procedo. Ho 25 anni appena compiuti, studio Geologia all’università, vivo con 4 gatti e un cane di 65 chili, più o meno. Da bambina volevo fare la cantante, da adolescente l’organizzatrice di matrimoni, poi mi sono arresa e ho continuato sulla strada scientifica, affascinata da terremoti e vulcani. Tutti gli autori di libri dicono che hanno sempre amato scrivere e leggere…tutti tranne me.  Da bambina era una vera guerra farmi leggere un libro e quando mi vennero assegnati i primi libri da leggere per la scuola, scoprii internet e il potere delle trame già fatte.  Poi, con il tempo e con la fine delle scuole superiori, mi avvicinai ai libri fino a diventarne una dipendente, una vera drogata. I soldi che spendevo in libri erano più di quelli che realmente potevo permettermi, così per gioco tre anni fa iniziai a scrivere il mio primo libro, pieno di errori ed orrori. Capii presto il perché dei miei scarsissimi risultati nelle prove scolastiche di italiano.
Il “gioco” della scrittura ben presto divenne una vera e propria passione dalla quale non mi staccai più.  Oggi posso dir di essere una persona con molti dubbi e con tantissime passioni, forse troppe.
Oltre a scrivere, canto in un coro e prossimamente in un gruppo Epic Metal, mi diletto in cucina, leggo tantissimi libri e aspetto ogni anno con trepidazione il Natale, sperando di vedere la neve e l’eroe di tutti i bambini: Babbo Natale".

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