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sabato 31 gennaio 2015

Recensione: "L’amore conta" di Carmen Laterza

 


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L’amore 
conta
di Carmen Laterza
Pagine 320
Prezzo 10,90€
Ebook 1,99€
Autopubblicato
già disponibile

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E se tradire fosse necessario? Se servisse davvero a capire che in fin dei conti si tradisce solo ciò che si ama? 
Irene è sposata da due anni, Luca è un marito un po' assente ma innamorato, eppure lei si sente inquieta, insoddisfatta; alla soglia dei quarant’anni le sembra che la vita le stia scivolando via. Una notte, un po’ per noia e un po’ per curiosità, decide di iscriversi a Meetic, un sito di incontri. 
Comincia così una doppia vita, scandita dall’alternarsi di appuntamenti clandestini, a volte grotteschi altre al limite del perverso, che la condurranno ad allontanarsi da tutti gli affetti più cari. Incastrata in una vita in cui ormai non si riconosce più, tra un matrimonio che sta per crollare, un difficile rapporto col padre e la sempre più incalzante necessità di sentirsi libera, Irene intraprende una sorta di educazione erotico-sentimentale fino a perdersi completamente alla ricerca di una propria maturità emotiva. 
Sarà l’amore a ritrovarla, quello che si prova per gli altri e per sé stessi, quello che si riceve e quello che si dà; perché nella vita “l’amore conta, e sa contare”. 
"L’amore conta" è un romanzo sul desiderio e sul disprezzo, sul confine tra il giusto e l'immorale, in bilico tra il regno della perdizione e quello della salvezza.




Considerazioni.
Siamo avvezzi a pensare all'amore come a qualcosa che una volta catturato con uno sguardo, approfondito con la conoscenza, guadagnato con la fiducia, il rispetto e l'affetto, sancito con un rapporto stabile, il matrimonio e una routine consolidata non possa più essere scardinato dal culmine raggiunto.

Questo romanzo ci porta oltre l'amore passionale dei primi tempi di una coppia, anche dopo il matrimonio, ci porta oltre la felicità di un'unione e va a introdurci nell'amarezza di un rapporto che staticamente non ha apparentemente più nulla da offrire. 
Irene, la protagonista di questa storia, infatti, è annoiata dalla routine del rapporto che ha con suo marito, che si ripete con il lavoro che la soddisfa. Irene, fondamentalmente, non sa che cosa vuole, ma sa solo che non le basta quello che ha.
Irene si è spezzata con la morte della madre, che l'ha anche portata ad allontanarsi dal padre, e ha colmato finalmente il vuoto lasciato dalla genitrice con il marito Luca, con cui Irene sembrava trovarsi bene, ritrovando una serenità che non pensa di provare mai più.

Ma non basta. Non basta il marito, l'amica, il lavoro, l'amore. Non basta. Il vuoto non viene colmato. 

E allora lo cerca altrove, su un sito di incontri, con appuntamenti ed incontri con altri uomini che possano portare via quel sentimento di vuoto, di noia, di abitudine, di giornate sempre uguali. Con un egoismo assoluto per se stessa, i propri sentimenti e senza condividere le proprie angoscie e i propri timori con il marito, Irene intraprende una strada che non potrà che non portarla a problemi per se stessa.

Antipatica, scomoda, fastidiosa, insofferente e irritante ... questa è Irene, la quale non induce alla simpatia, alla partecipazione e all'empatia. Si mal sopporta questa portagonista che non sa cosa vuole e nella sua flemmaticca insofferenza di tutto e di tutti sbatte contro persone sbagliate, si allontana da quelle giuste, che la amano veramente facendole anche soffrire, e si avventa in situazioni che non potranno che farla penare ancora di più.

La prima idea che uno si fa è che Irene non ne capisca una, che sia diretta all'autodistruzione emotiva e psicologica, ma poi, con salti temporali che portano dal passato al presente e viceversa, si comprendono le ragioni di Irene, ma purtroppo è uno sfacelo per tutto e tutti. Non sono veramente riuscita a farmi piacere Irene, perchè tutto gira o deve girare intorno a lei, lei che non ha colpe, che non è mai consapole di quanto le gira intorno, lei è il sole e tutto viene di conseguenza.

L'autrice ha posto l'accento sui disturbi, sulle perplessità, le paure e le angosce che sorgono o continuano senza cessare durante un rapporto di coppia. A volte, infatti, capita che ci si rifugi in un rapporto per cercare di migliorare  la propria esistenza, espandersi in un progetto più grande, perchè altri dicono che così si fa, così è cosa buona. Probabilmente è vero, ma è più vero che se non si crede in se stessi, se non si ricerca la propria felicità non si avrà felicità. E Irene, infatti, non la trova.

Coerentissimo con la personalità della protagonista è complessivamente tutto il romanzo, il quale anche nel finale respira un'atmosfera inquietante, che tende ad abbruttire la protagonista, con la sua consapevolezza, la sua brutale realtà dei fatti, delle conseguenze delle proprie scente. Non è un romanzo che si inganna e inganna il lettore con una redenzione, una cancellazione dei peccati commessi o una risoluzione definitiva.

E' un romanzo che accoglie il lettore con una storia cupa, stanca, che arreca noia e sconforto al lettore, che rifiuta anche solo il pensiero di una storia come quella di Irene, che potrebbe essere felice, che potrebbe avere sicurezza, tranquillità e sistemazione nel mondo e negli affetti, ma scegliendo di rincorrere un vuoto di insoddisfazione e auto commiserazione che ucciderebbe chiunque, figuriamoci un animo auto vittimista come Irene.

Non penso di essere nella posizione di dare un giudizio a questo romanzo, in quanto a mio parere è un libro che serve a proporre un argomento di discussione con cui occorre confrontarsi singolarmente per trarne delle considerazioni sulla propria persona, sul proprio vissuto.
E sotto questo aspetto, come punto di riflessione e partenza per una discussione interiore, mi sento di consigliarvelo.
 
Carmen Laterza, laureata in Lettere e diplomata in pianoforte, è Dirigente scolastica a Pordenone. È stata anche critico musicale, addetta stampa, insegnante di pianoforte e bibliotecaria. Ha recentemente pubblicato il saggio “I duetti d’amore nelle opere di Giuseppe Verdi“. Pubblicato nel maggio del 2014, “L’amore conta” è il suo primo romanzo.
venerdì 30 gennaio 2015

Anteprima ... magica!!

In questi giorni mi sto guardando un pò intorno. Non ho trovato particolare interesse in alcune ultime letture e quindi ho deciso di prendermi un pò di tempo per prendere fiato e magari cogliere occasione per guardarmi intorno sulle nuove proposte, da cui trarre nuova linfa. 
Ho fatto bene. Sto infatto per affrontare un paio di potenziali belle letture (in parte nuovissime in parte datate) che mi hanno rinnovato interesse per la lettura.

Questa settimana ho pubblcato alcuni post su letture che mi hanno incuriosito, ma oggi vorrei proporvi un'uscita, che avverrà il 3 febbraio prossimo grazie alla Mondadori e che mi ha davvero colpito. In realtà questo romanzo - il primo di ben 13 romanzi - non è molto recente, in quanto risale al 2004, ma penso che potrebbe essere una bella lettura che finalmente ha ricevuto l'incentivo di una pubblicazione qui da noi grazie al film che è stato tratto dalla serie e che troverete nei cinema dal 19 febbraio 2015.

E' una serie nata per il pubblico giovane, di ragazzi adolescenti, ma che ha molti elementi che fanno si che possa tranquillamente piacere anche ad un pubblico più adulto con l'inclinazione per il fantasy e l'ambiente paranormale, medioeval - magico.

Come vi dicevo mi ispira davvero molto e penso proprio di darmi alla sua lettura, voi siete dell'avviso?

 

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Il settimo 
figlio 
di Joseph Henry Delaney
pagine 204
prezzo 17€
Mondadori
ebook/cartaceo
dal 3 febbraio 
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La serie "The Wardstone Chronicles / The Last Apprentice*"è composa da:
  1.     The Spook's Apprentice/Last Apprentice: Revenge of the Witch - Il settimo figlio
  2.     The Spook's Curse/Last Apprentice: Curse of the Bane
  3.     The Spook's Secret/Last Apprentice: Night of the Soul Stealer
  4.     The Spook's Battle/The Last Apprentice: Attack of the Fiend
  5.     The Spook's Mistake/The Last Apprentice: Wrath of the Bloodeye
  6.     The Spook's Sacrifice/The Last Apprentice: Clash of the Demons
  7.     The Spook's Nightmare/The Last Apprentice: Rise of the Huntress
  8.     The Spook's Destiny/The Last Apprentice: Rage of the Fallen
  9.     Spook's: I Am Grimalkin/The Last Apprentice: Grimalkin The Witch Assassin
  10.     The Spook's Blood/The Last Apprentice: Lure of the Dead
  11.     Spook's: Slither's/The Last Apprentice: Slither
  12.     Spook's: Alice/The Last Apprentice: I Am Alice
  13.     The Spook's Revenge/ The Last Apprentice: Fury of the Seventh Son
Vive in un piccolo villaggio del Lancashire, nel nord dell'Inghilterra, dove si dice che un boggart sia sepolto sotto i gradini della chiesa. Le leggende locali e la passione per le opere di Tolkien hanno ispirato la sua fortunatissima saga The Wardstone Chronicles, pubblicata in 24 Paesi e giunta finora a 13 episodi, di cui Il settimo figlio è il primo.
cover originale
Tom è il settimo figlio di un settimo figlio e per questo possiede il dono della magia: la capacità di vedere i fantasmi e gli esseri soprannaturali. Una sera Gregory, il Mago più temuto della Contea, fa visita ai suoi genitori e lo prende con sé come apprendista. Tanti, prima di Tom, hanno fallito per disobbedienza, vigliaccheria o… perché sono morti.
Madre Malkin, la strega che per secoli ha seminato il terrore nella Contea uccidendo bambini e ragazze e bevendo il loro sangue per mantenersi giovane, è stata catturata da Gregory e imprigionata in una caverna chiusa da tredici barre di acciaio. La strega ora medita la sua vendetta, e il giovane apprendista non sa quanto possa essere pericolosa…
"Quando arrivò il Mago, la luce stava già calando. — Siete sicuro che sia un settimo figlio? — chiese fissandomi e scuotendo la testa dubbioso. Papà assentì. — E anche voi eravate un settimo figlio? — Papà assentì di nuovo."
*I titoli cambiano a seconda della versione inglese o americana. "The Wardstone Chronicles" si riferisce al nome della serie nell'edizione inglese, "The Last Apprentice" a quella americana. Così vale per i titoli dei romanzi.


 ---o- Il Trailer del film -o---




Joseph Delaney è un autore inglese di libri fantasy. La serie ha conquistato il mondo raggiungendo, ad oggi, ben 24 paesi e le 13 pubblicazioni.
giovedì 29 gennaio 2015

Anteprime intriganti ...

 


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Tutta colpa 
di certi romanzi
di Elizabeth Maxwell
Pagine 360
Prezzo € 13,52
Piemme
dal 10 Febbraio
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Prendete Bridget. Datele qualche anno in più, una figlia di undici anni e un ex marito che si è scoperto gay e richiede più attenzioni della suddetta figlia.
cover originale
Ma lasciatele la pancetta. 
Ora assegnatele lo pseudonimo di K. T. Briggs, autrice bestseller di focosi romanzi erotici, e avrete Sadie Fuller.
Sadie passa le giornate a fare la casalinga e la mamma, tra commissioni varie col suo minivan Toyota pieno di residui di cibo e battaglie perse con la gelida Greta, la domestica tedesca che spadroneggia in casa sua.
Ma, la sera, Sadie è l'ardita creatrice di situazioni caldissime (che di solito si svolgono in ascensore e/o tromba delle scale e/o taxi).
La aiuterà tutto questo scrivere di sesso a trovare, se non l'amore, almeno qualcuno con cui condividere qualche piano di ascensore?


Elizabeth Maxwell ha vissuto per lungo tempo nell'est degli Usa per poi impacchettare tutto, in occasione di un febbraio nevoso che non poteva più sopportare, e muovere verso l'ovest. Ora stazione nel nord della California dove il sole non l'abbandona mai. Ora Elizabeth vive a Davis, con il marito, due figli e un gatto particolarmente arrabbiato.

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Questo romanzo fu pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1972, diventando quasi subito di culto, tanto che il suo autore continuò la storia di Mortdecai in altri tre romanzi, fino alla morte avvenuta nel 1985.


 



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Mortdecai
di Kyril Bonfiglioli
Pagine 266
Prezzo € 15.90
Piemme
dal 10 Febbraio
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 La serie "Charlie Mortdecai" è composta da:

1. Don't Point that Thing at Me - Mortdecai
2. After You with the Pistol - ancora inedito
3. Something Nasty in the Woodshed - ancora inedito
4. The Great Mortdecai Moustache Mystery - ancora inedito

  
 le cover originali del primo, il secondo e il terzo romanzo
Charlie Mortdecai è un mercante d’arte “dissoluto e immorale” di nobilissime origini che – più che altro per non pensare a quanta poca raffinatezza ci sia oggigiorno là fuori – si diverte a vivere disonestamente. Amante della vita pericolosa, delle letture osé e di svariati tipi di liquori, non può fare a meno del suo maggiordomo-sgherro, Jock, che si delizia a eliminare eventuali scocciatori col suo tirapugni di ottone, ma sa anche preparare a Charlie gustose colazioni annaffiate di brandy. Di tanto in tanto, Mortdecai ha qualche cliente milionario che gli chiede di procurargli questo o quel quadro di valore…
cover originale
Stavolta, si tratta della “Duchessa di Wellington” di Goya, che fino a poco prima se ne stava beatamente appesa al Prado di Madrid. Le cose si complicano quando il mandante, certo Milton Krampf, multimiliardario americano sposato con la bionda e vogliosa Johanna, ha la brillante idea di morire…
Riuscirà Mortdecai, insieme al fedele Jock, a sfuggire ai servizi segreti di almeno due o tre Paesi, e soprattutto al suo temibile nemico, nonché vecchio compagno di scuola, il poliziotto Martland – un uomo davvero poco elegante, che non sa distinguere un porto da un whisky ben invecchiato?
Un romanzo irresistibilmente divertente pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1972, che segna l’arrivo in Italia di un autore di culto, oggetto di una meritata riscoperta in tutto il mondo.


Kyril Bonfiglioli “Marito seriale di belle donne, moderato in ogni cosa a parte tabacco, cibo, alcol e chiacchiere, amato e rispettato da tutti quelli che lo conoscono solo un po’”: così si definiva Kyril Bonfiglioli. Nato in Inghilterra nel 1928 da madre inglese e padre italo-sloveno, passò direttamente dall’esercito alla cattedra di letteratura inglese a Oxford. È stato anche lui mercante d’arte come Mortdecai. In quel campo il suo più grande trionfo fu la scoperta di un Tintoretto nel 1964. Nel 1968, a Oxford, fu multato di 78 £ per possesso di diverse pistole, un fucile e una certa quantità di munizioni senza ombra di porto d’armi.
I quattro romanzi con protagonista Mortdecai sono in corso di pubblicazione in tutto il mondo, e saranno pubblicati in Italia da Piemme. Nel 2015 arriverà sugli schermi il film di David Koepp con Johnny Depp, Gwyneth Paltrow e Ewan McGregor.
mercoledì 28 gennaio 2015

Anteprima Corbaccio ... fuoco sotto le nuvole...

 IL NUOVO ROMANZO DELL’AUTRICE EUROPEA
PIÙ VENDUTA IN EUROPA E STATI UNITI
CON 10 MILIONI DI COPIE IN 42 PAESI.

 



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Se potessi
scrivere di te
di Tatiana De Rosnay
pagine 400 circa
prezzo 9.90€
Corbaccio
dal 29 gennaio
ebook/cartaceo
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Nel 2006 Nicolas Kolt, alla morte del padre, scrive di getto un romanzo sulle origini della sua famiglia che ottiene un successo straordinario e che resta per mesi in cima alle classifiche dei libri più venduti. 
cover originale
A distanza di cinque anni, Kolt è un personaggio pubblico, abituato a stare sotto i riflettori a Hollywood come a Singapore. È un po’ più arrogante, un po’ più egoista, ma da allora non ha scritto più nulla. 
Con la fidanzata decide di trascorrere una vacanza serena all’Isola del Giglio. 
Ma nei tre giorni di permanenza in un lussuoso albergo, in cui si illudeva di ritrovare la pace, Nicolas si renderà conto di come la sua vita e il suo avvenire gli stiano sfuggendo di mano. 
Tra clienti maleducati, discussioni con l’editore, pettegolezzi editoriali che debordano su facebook, Nicolas fatica a recuperare l’ispirazione per il nuovo romanzo tanto atteso e dispera di riuscire ad amare veramente.


Tatiana de Rosnay nel 2010 e 2011 è stata la scrittrice francese più letta in Europa ed è l’autrice francese più letta negli Stati Uniti, con più di tre milioni e mezzo di copie di «La chiave di Sarah» e 156 settimane di permanenza fra i bestseller del New York Times. Attualmente «La chiave di Sarah», da cui è stato tratto anche un film, ha venduto 9 milioni di copie in tutto il mondo ed è stato venduto in 42 paesi. I suoi romanzi successivi, «Segreti di famiglia» e «Rose», hanno avuto molto successo in Francia e all’estero: in Germania, in Norvegia, nei Paesi Bassi, in Spagna la de Rosnay viene paragonata ad Anna Gavalda e Muriel Burbery.
martedì 27 gennaio 2015

Recensione: "La sposa del falco" + "La religquia perduta" di Angela P. Fassio




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La sposa 
del Falco 
di Angela P. Fassio
pagine 419
prezzo 2.99€
Sel-Publishing
già disponibile
voto:

 3/5
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L’ha sposato per dovere, ma ora vuole il suo amore
Inghilterra - Terrasanta, XII secolo.
Rimasta vedova in giovane età di un uomo che tutto le poteva dare fuorché l’amore di cui lei aveva bisogno, Lady Vivian ha appena iniziato ad accarezzare il sogno di godersi la riconquistata liberta e la sua ricchezza quando il re le impone un nuovo matrimonio con il più valoroso dei suoi cavalieri, sir Rupert, soprannominato “Il Falco del Deserto” per le eroiche imprese compiute in Terrasanta.
All’inizio, pur non sottraendosi ai suoi doveri coniugali, il rapporto tra i due è tanto burrascoso che sir Rupert l’abbandona e si ritira nel suo castello di Seymore dove ospita la splendida principessa Jamila, donatagli da un emiro arabo.
Ma nel frattempo, nella solitudine della sua tenuta inglese, qualcosa accade nel cuore di Vivian: comincia a rendersi conto che l’avversione che nutriva per Rupert era motivata da ragioni che non riguardavano l’uomo che a sua volta era stato costretto dal re a sposarla.
E il fatto che lui l’abbia sostituita con Jamila scatena in Vivian una tale furia di orgoglio e gelosia che la porterà a inseguirlo dalle brumose terre del nord, fino alle assolate lande desertiche della Palestina dove, nel mezzo di una sanguinosa guerra, fra mille vicissitudini si compirà la trama del destino e Vivian riconquisterà il cuore del suo bel cavaliere.


Considerazioni.
Questa storia, fino ad ora, è quella che ho apprezzato maggiormente della Fassio, sarà stato per il fatto che la trama mi ha particolarmente preso o per via dei cenni storici che ho proprio apprezzato, ma ho davvero gradito quanto proposto dall'autrice, tanto che mi sento di consigliarvene la lettura.

Lungo sarebbe dirvi tutto il percorso che compie Vivian, la protagonista, in questo romanzo, la quale per sentimenti decisamente contrastanti - ma pur sempre per l'ottima ragione di essere statarifiutata e preferita a un'altra donna - decide di andare di recarsi, per conquistare l'uomo che è stata costretta a sposare dal Re a seguito di un primo matrimonio che l'aveva resa prematuramente vedova.  Come in quasi buona parte dei romanzi della Fassio, partiamo da un contesto prettamente europeo (in questo caso l'Inghilterra), per addentrarci poi in quello della Terra Santa del XII secolo circa, con i suoi paessaggi assolati, aridi, battuti dalla sabbia, dal mare e da una guerra perenne che la flagella e diventa parte integrante dei suoi abitanti e di chi la visita per una ragione o per l'altra.

Questo romanzo si può dire che parte dalla fine, e cioè da quando un rapporto coniugale (non dico sempre, ma dico spesso) si logora e usura un pò diventando più burrascoso che amorevole e tutto incomincia a essere terreno per una guerra silenziosa o una sfida annunciata.

Vivian, la protagonista, sposa per decisione del suo Re, Rupert, che non ama ma con cui condivide il talamo fino al giorno in cui il rapporto tra i due non diventa così insostenibile da far abbandonare a Rupert il tetto coniugale e fuggire lontano tra le braccia di un altra donna. Vivian a questo punto a due strade: o accetta la cosa oppure incomincia a lottare per far funzionare il rapporto inseguendo il marito e convincerlo a non abbandonare il loro matrimonio e il suo cuore.

E' l'orgoglio che spinge Vivian, la bruviante scoperta di essere tradita con il corpo e sostituita per sempre nella mente che la spinge a compiere un'impresa personale che non solo metterà alla prova il suo e i sentimenti che pensa si provare per Rupert, scoperti con il suo abbandono, ma che le permetterà anche di scoprire qualcosa di e su stessa che non potrà non apprezzare.

Come vi dicevo ho apprezzato molto questo romanzo sia per la trama, che per lo stile fluido della Fassio, ma anche per i preziosi e puntuali cenni storici che sono sempre presenti nei romanzi di questa scrittrice che serba il cuore di una storica e che congiuntamente all'avventura e al romanticismo mai rinuncia a dire qualcosa che possa indirettamente appassionare culturalmente il lettore, che si sente in qualche modo sempre arrichito nell'esperienza delle sue opere. Consigliato!

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La reliquia

perduta
di Angela P. Fassio
pagine 394
prezzo 3.99€
Autopubblicato
già disponibile
voto:
 3/5
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La serie "La  croce di Bisanzio" è composta da:



1. La croce di Bisanzio

2. La reliquia perduta 

+ eventuali altri a venire

Costantinopoli, A.D. 1522.
Beatrice era salita sul ponte non appena un uomo della sua scorta l’aveva avvisata e ora, appoggiata al parapetto, scrutava nella foschia del primo mattino, impaziente di veder apparire la città che i pallidi veli occultavano.
Il cuore le batteva forte per l’emozione.
Le strutture portuali erano già visibili anche nella luce incerta; coi navigli alla fonda, i pontili e i moli su cui si muovevano figure indistinte, indaffarate come formiche.
Costantinopoli, pensò, è qui che tutto ha avuto inizio…
Italia, oggi.
Una telefonata nel cuore della notte e il passato irrompe di nuovo nella vita di Elena Brandanti. L’uomo che afferma di essere suo padre, ritenuto morto da oltre vent’anni, dichiara di essere stato rapito e implora il suo aiuto. Sarà rilasciato solo se lei consegnerà la reliquia affidata alla custodia della sua famiglia secoli addietro: il prezioso gioiello fatto realizzare dall’imperatrice Elena, madre di Costantino il Grande, per racchiudere un frammento della croce su cui morì Gesù.
La reliquia però è scomparsa e, di nuovo per tramite di Beatrice, l’antenata di cui lei è la reincarnazione, Elena segue le tracce dell’elusivo gioiello fino a un antico e sperduto monastero sugli Urali, contendendone il possesso agli agenti del Vaticano. E scoprendo che altre esistenze passate si intrecciano alla sua nel presente secondo un imperscrutabile disegno del destino.

Tuttavia il tempo sta per scadere e la consegna della croce non può essere rimandata. Benché voglia salvare il padre a ogni costo, Elena non intende permettere che la reliquia cada nelle mani di uomini senza scrupoli che si prefiggono il più aberrante dei progetti…

Considerazioni. 
Non mi è dispiaciuto nemmeno questo secondo romanzo della serie che segue le imprese di Elena Brandanti la quale nel precedente romanzo aveva ricevuto l'incarico, da nonno in punto di morte, di trovare la famigerata Croce di Bisanzio, ma sicuramente mi è piaciuto meno de "La sposa del falco".

Venendo a noi, in questo nuovo capitolo Elena dovrà avere a che fare con il padre che credeva morto da molto tempo e che invece scoprirà essere stato rapito. L'uomo verrà rilasciato solo se ai suoi rapitori perverrà la reliquia che la famiglia di Elena possiede da moltissimo tempo e cioè il prezioso gioiello fatto realizzare dall’imperatrice Elena, madre di Costantino il Grande, per racchiudere un frammento della croce su cui morì Gesù.

A questo punto, essendo la reliquia scomparsa, inizierà nuovamente per Elena un'avventura in cui dovrà indagare non solo nel suo passato familiare, ma anche comprendere meglio un pezzo di storia che richiama a Beatrice, di cui (e qui ecco l'elemento paranormale) Elena costituisce la reincarnazione (abbiamo scoperto nel primo romanzo) per salvare il padre.

Elena non solo si troverà nella condizione di viaggiare sino agli Urali per scioglieri i nodi del mistero che avvolge la reliquia, ma anche inseguire le sue tracce del manufatto e quindi avere una possibilità di salvezza del padre.

Non è male, davvero, ed è un romanzo che consiglio tanto a coloro che hanno amato Lara Croft, perchè c'è tanta avventura, tanta storia (che mai non guasta) e soprattutto una protagonista che un forte carattere che spinge a immedesimarsi in lei e ad appassionarsi alle sue avventure, a quello in cui crede. Tuttavia, come anche nel primo romanzo, ho trovato qualche nota stonata che non mi ha fatto impazzire, come l'elemento paranormale, che si, ci sta volendo, ma non so perchè mi fa storcere un pò il naso e ha un pò deviato il mio interesse durante la lettura.

Niente di grave, per carità, in quanto il romanzo è estremamente godibile, piacevole e non mancherà di stupirvi sia per trama che per elementi avventurosi, davvero ben inseriti!!

Angela Pesce Fassio, nata ad Asti, dove risiede tuttora, è un’autrice versatile, come dimostra la sua ormai lunga carriera e la varietà della sua produzione letteraria. Questo romanzo, uscito nel 1999 nella “Collana Romantica” dell’Editrice Nord, era stato pubblicato sotto lo pseudonimo di Alexandra J. Forrest, l’alias senz’altro più usato dall’autrice.  Coltiva altre passioni, oltre alla scrittura, fra cui ascoltare musica, dipingere, leggere e, quando le sue molteplici attività lo consentono, ama andare a cavallo e praticare yoga. Discipline che le permettono di coniugare ed equilibrare il mondo dell’immaginario col mondo materiale.  I suoi libri hanno riscosso successo e consensi dal pubblico e dalla critica in Italia e all’estero.  www.angelapescefassio.it
lunedì 26 gennaio 2015

Recensione: "Il nostro anno infinito" di Matthew Crow



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Il nostro 
anno infinito
di Matthew Crow
Pagine 300
Prezzo 15,90€
Sperling & Kupfer 
già disponibile
voto:
 3/5
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Amber e Francis sono come il sole e la luna: lui romantico e imbranato, lei ribelle e impertinente. 
cover originale
Chissà se nel «mondo fuori» sarebbero stati insieme, chissà se lei lo avrebbe mai degnato di uno sguardo. 
A farli incontrare è una malattia crudele, la leucemia, in una corsia d’ospedale in cui i due ragazzi condividono canzoni, vecchi film, piccoli istanti preziosi in cui il male concede una tregua ed è più facile sognare il futuro, immaginarsi fuori di lì, insieme. 
Perché, se hai quindici anni, è impossibile non sperare di avere tutta la vita davanti. 
E quando il destino mostrerà il suo volto più duro, quando tutto sembrerà ingiusto, sarà l’amore a dare un senso a quell’anno così breve, così indimenticabile.



Considerazioni.
Se intendete leggere questo romanzo sappiate che è un romanzo ad alto tasso drammatico che vi imporrà in più di un momento riflessioni importanti e la spendita di qualche lacrimuccia per i suoi giovani protagonisti.

Questi ultimi si chiamano Francis e Amber, e hanno la fortuna/sfortuna di conoscersi e innamorarsi, ancora adolescenti, nella corsia si un ospedale. Il loro amore nasce in modo non comune, perchè sono entrambi malati e concentrati più il fatto di cercare di sopravvivere a un male che potrebbe non farli arrivare all'età adulta, che nel cercare l'amore. 
Entrambi al posto di andare alle feste, lamentarsi per i compiti e litigare con i genitori (come impone l'età) si trovano nella condizione ben peggiore di dover affontare le conseguenze imposte dal loro corpo, che viene fiaccato da qualcosa di incontrollabile e negativo.
Conoscendosi però trovano un punto in comune, la malattia, da cui partire e che permette loro di avvicinarsi l'un l'altro, all'inzio senza particolari aspettative, ma poi con la volontà di continuare quella compagnia tanto inaspettata quanto cercata, desiderata, in cui ci si trovano entrambi veramente molto bene.

E' una storia difficile quella di Amber e Francis, che tira in ballo argomenti importanti e conduce a riflessioni anche toccanti, soprattutto per via dell'età dei due protagonsti, che è la cosa che più mi ha intenerito.
Doloroso e toccante è anchetutto l'iter a cui è sottoposto Francis, nel momento in cui scopre di avere la leucemia e incomincia il valzer delle analisi, delle possibili cure, dei trattamenti, dagli sguardi di compassione che vede nelle persone che sanno e che non occorre dicano nulla, ecc...

E' un romanzo che è sicuramente molto fluido, scritto in modo semplice e diretto, con (come vi dicevo prima) tematiche che sono davvero molto dolorose e complesse a volte, ma complessivamente è una lettura che non dispiace, anche se non è in grado, a mio parere, di arrivare a far partecipare alla storia coinvolgendo e scuotendo l'animo come altri romanzi che hanno una trama simile.

Lo stile di Crow è infatti meno empatico, riesce a muovere il lettore meno a commozione di quanto ci si sarebbe aspettati, anche emoziona e risulta toccante. E' certo un romanzo che si attiene a quanto è reale, vivido e concreto, ma è come se i personaggi non riuscissero a creare del tutto e smuovere quel groppo in gola che viene percepito, ma non è in grado di far esplodere le emozioni.

Sebbene abbia molto apprezzato il personaggio di Francis, che mi è molto piaciuto per come è tratteggiato, le sue sfaccettature, nelle sue preoccupazioni e nelle sue problematiche, mi ha appassionato molto meno quello di Amber, che ho trovato piatto, poco emozionante, piuttosto distaccata. Peccato perchè anche se la chimica non è pazzasca, tra i due, la chimica che si viene a creare funziona e vedere come Amber reagisca (o non reagisca) alle situazioni, agli altri personaggi, rende tutto molto più fiacco.

E' una lettura che consiglio a chi si sente dell'umore di leggere, che ne abbia effettiva voglia e che la ricerchi, altrimenti potebbe risultare un pò pesante e un pò lenta. 

Il fatto è che Crow richiede davvero tanto lavoro al lettore, il quale si deve sforzare di farsi piacere i personaggi, deve entrare nelle situazioni, andare loro incontro, deve sforzarsi di comprendere i tempi che vengono dati ad esse, deve accettare le scelte e le direzioni imposte e questi fatti rendono un pò tutta la storia seppur leggibilissima ma anche piuttosto faticosa.

 

Matthew Crow è nato nel 1987 a Newcastle, in Inghilterra. Ha iniziato a lavorare giovanissimo come giornalista freelance, collaborando con varie testate, tra cui The Independent on Sunday e The Observer. Ha già firmato due romanzi: Ashes (2010) e My Dearest Jonah (2012), candidato al Dylan Thomas Prize. Ma è con Il nostro anno infinito che ha toccato il cuore a lettori di ogni età.
sabato 24 gennaio 2015

Doppia recensione tutta italiana.




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Non ho voglia 
del destino
 di Luca Romani 
pagine 138 
prezzo 12.90€ 
Edizioni Leucotea 
già disponibile 
voto:
   
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E se vivessimo sempre la stessa vita ma in luoghi e tempi diversi?
Se le nostre azioni e il nostro libero arbitrio ci facessero variare il percorso, ma la strada maestra fosse già tracciata?
Il romanzo tratta le vicende di Joyce Conforti, un ragazzo italiano di trentadue anni.
Il protagonista ritrova in soffitta uno strano manoscritto che, si scoprirà, descrive in forma di diario le vicende di tre uomini vissuti in epoche e tempi diversi: Modou in Uganda durante la dittatura di Idi Amin Dada, Baktash a Teheran negli anni '50 e Miguel nei primi anni del '900 in Messico.
Joyce si interessa al manoscritto e, con l'aiuto del suo amico Paolo e del bibliotecario Ennio, comincia ad indagare; inizia, però, ad avere delle allucinazioni, dei flash che lo portano in luoghi in cui non era mai stato, vivendo delle esperienze extracorporee.
Quando le visioni si fanno più frequenti e la salute psichica del protagonista inizia a vacillare, decidono di intraprendere un viaggio nei luoghi descritti
 

Considerazioni.
E' un romanzo difficile da recensire questo romanzo, in quanto sebbene si possa tranquillamente ricondurre al genere thriller, commisto a quello più spiccatamente avventuroso - e sia un romanzo fruibilissimo e fluido sul centinaio di pagine abbondanti - è difficile da definire nella sua natura più intima.
Romani narra una storia particolare che inizia con Joyce Conforti, il protagonista trentaduenne, il quale trova nella sua soffitta un manoscritto che gli cambierà la vita. Il manicritto in questo narra la storia di tre uomini che sono vissuti in tempi diversi e in periodo storici differenti (Modou in Uganda, Baktash a Teheran e Miguel in Messico) e porterà il protagonista ad indagare più accuratamente sulle vicende di questi tre uomini.
Ad un certo punto, però, Joyce incomincierà ad avere delle specie di allucinazioni che gli faranno vivere delle esperienze particolari, strane che lo porteranno a far vacillare la sua mente, fino a che per risolvere il problema, Joyce non deciderà di intraprendere un viaggio che lo condurrà proprio sulle orme degli uomini citati nel manoscritto ritrovato.

Diversi i legami che scopriremo collegare i quattro uomini protagonisti narrati nelle vicende di cui Romani si fa portavoce e che porteranno alla luce una verità che metterà in pericolo l'esistenza di Joyce, il quale dovrà scoprire come portare a casa la pelle.

Come vi dicevo in apertura, è difficile descrivere propriamente questo romanzo, che sfugge un pò alle definizioni classiche di genere e conduce alla sua alla comprensione, da parte del lettore, fino a quando non scopre il fianco, alla fine, e finalmente si ha una veduta globale e complessiva che permetta di mettere insieme tutti i pezzi durante la lettura della storia.

E' un libro che s' impone soprattutto per le tematiche affrontate, che sono importanti, anche a volte decisamente dure e poco piacevoli e che riesce a far emergere un certo rispetto e una certa meritata ammirazione per Romani per il lavoro compiuto di raccolta e studio delle varie informazione che sono state usate per comporre il romanzo.

Per quanto concerne lo stile di Romani, devo dire che non mi è dispiaciuto e si coglie benissimo anche lo sforzo notevole nel dirigere la storia in un certo modo, condurlo in una certa prederterminata e precisa direzione, vedere come ha scelto volutamente di sostenere un certo tipo di riferimenti letterari, elevare la storia mediante ragionamenti fisici e metafisici, cercare pensieri profondi da semplici spunti inserendoli bene nella struttura del romanzo .

Unica pecca è la brevità del romanzo, che a mio gusto ha troncato un pò la storia di alcune sfaccettature che avrebbero potuto essere meglio esplicitate e che avrebbero potuto arricchire maggiormente la storia. Nel suo complesso è una storia che ho gradito leggere e che mi sento di consigliare se siete in animo.

Luca Romani, milanese di adozione, è nato il 17 febbraio 1983 a Borgosesia in Piemonte. Ha passato i primi trent’anni della sua vita tra il paese dove ha trascorso l’infanzia, Prato Sesia in provincia di Novara, e Milano. Laureato in Comunicazione Digitale, lavora nel campo della comunicazione digitale dal 2005. Per il canale televisivo Channel 24 è stato autore e co-conduttore della trasmissione radiotelevisiva “Cieli di Parole” trasmessa su tutto il territorio nazionale. Assistente alla regia e story editor per il cortometraggio horror “Hua-pi”. Ha scritto il soggetto, la sceneggiatura e diretto il cortometraggio “Mimesi”.


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Istanti 
Smembrati 
 di Francesco Rocca  
pagine 11
 prezzo 0.49€
Lettere Animate 
già disponibile
 voto:
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     Avete presente quando il cielo è grigio e anche tu e tutto quello che pensi è grigio?       
Avete presente quando tutto va storto e la paura di una triste sorte vi perseguita? Avete presente quando le emozioni iniziano a farvi cagare sotto?      
  Il Luogo? Una semplice abitazione di cui si sa poco, anzi quasi nulla.       
Le vicende? Macchiate di caffè ancora fresco.       
La storia? Impregnata di enfasi... e di caffè...       
Consiglio la lettura?       
No... vi consiglio una tazzina di espresso senza zucchero: sarà comunque più dolce di questo racconto.

Considerazioni.
Più che un racconto una vera e propria meteora che lascia in brevissimo tempo, precisamente una decina di pagine, il senso - in un certo senso piuttosto drammatico - di inquietudine e smarrimento che appartiene al protagonista di questa micro avventura.

Diventa veramente molto difficile raccontarvi qualcosa di questo piccolo racconto senza dirvi troppo della trama (e così facendo rovinandovi la sorpresa della lettura) che si snoda velocemente, in prima persona e entra subito nel vivo dell'argomentazione intavolata dal suo creatore.
Vi basti sapere che la storia parte da un protagonista che parla direttamente al lettore in prima persona e che si svolge nella sua casa. Ovviamente le cose evolveranno in modo inaspettato, piuttosto cupo e caratterizzato dall'introspezione.

L'autore ha voluto palesemente creare una storia che partisse dal concreto, che fosse calata nella realtà, che fosse caratterizzata anche da una relativa brutalità di vedute e conseguenze, parlando di argomenti forti, pesanti, difficile nella loro risoluzione e più incline all'accettazione, che snocciola bene, con verità, lucidità e che conduce a un finale interessante e sicuramente molto coerente con personaggi e trama.

Sappiate, a prescindere per un momento da tutto, che ho apprezzato, più di tutto, lo stile di questo autore, che ha scelto di creare sia nelle atmosfere che nei toni una certa confusione, quella provata dal protagonista, il quale porta con sè un certo smarrimento, che ha cercato di imprimere sia con le parole ma anche giocando con la punteggiatura, che sembra messa erroneamente, o quanto meno a caso, ed invece potrebbe avere un certo senso, se interpretato come "sentimento veicolato" dallo scrittore.

Ho trovato l'idea interessante e il suo svolgimento curioso, in certi punti anche stimolante, ma complessivamente non posso dire di aver trovato questo piccolo spaccato coinvolgente, assolutamente indimenticabile in quanto è di una brevità incredibile, quasi impercettibile nella sua globalità in quanto non riesce ad approfondire persone, momenti o eventi, solo a fotografare un'istante, cogliere quella fotografia che si esprime nell'ampiezza di un momento


Spark Rocca. Da quando iniziai a scoprire quanto riuscivo a sfogare le mie emozioni tramite l'arte non riesco più a smettere... Tutto è sempre più istintivo e naturale come urinare... Sono un cercatore: un cercatore di lavoro. Sono laureato in scienze geologiche ma preferisco dedicarmi all'arte: oltre a scrivere imbratto tele e faccio vibrare le corde delle mie chitarre.
venerdì 23 gennaio 2015

Recensione: "Una levatrice a New York" di Kate Manning




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Una levatrice
a New York

 di Kate Manning
pagine 288
prezzo €9
Beat
già disponibile
voto:
 4/5
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 New York, seconda metà dell’Ottocento.
Ann Muldoon – detta Axie – una giovane orfana diventata dapprima sguattera e poi assistente della dottoressa Evans nella clinica dove la madre è morta di parto, decide di mettere a frutto le conoscenze e le scoperte apprese nell’ospedale, innanzitutto la formula della polvere magica che permette alle donne di non rimanere incinte.
cover originale
Aiutata da Charlie, il ragazzo di cui si è invaghita sin da piccola, Ann diventa «Madame X» – come la ribattezzano i giornali – la beniamina delle donne più povere della città, ma anche la levatrice delle ricche signore intenzionate a cancellare la propria vergogna.
Una fama che attira invidie, maldicenze e pregiudizi nella vasta schiera dei benpensanti e delle anime pie dell’epoca.
Straordinario romanzo storico basato sulla storia vera di una nota levatrice della New York di fine Ottocento, l’opera ha rivelato sulla scena letteraria internazionale il talento di Kate Manning.
http://www.byrosenhoff.com/

Considerazioni.
Altro bel romanzo pubblicato dalla Beat nel mese di Novembre è quello che ci viene narrato dalla Manning. Siccome in questo periodo sono usciti tanti romanzi attinenti le levatrici (mestiere tornato in auge grazie anche alla bella serie della BBC "Call the Midwife", in Italia già trasmessa su Rete4) come "Chiamate la levatrice" di Worth Jennifer oppure il thriller che mi sono ripromessa di leggere in tempo brevi (speriamo) "La levatrice" di Chris Bohjalia, mi pareva opportuno leggerne qualcuno, giusto per variare un pò letture e interessi.

Il romanzo tratta della povera Axie e dei suoi tre fratelli (due sorelle e un fratello) che un giorno, visto lo stato di impedimento della loro madre e non avendo nulla da mangiare, chiedono l'elemosina davanti ai negozi per procacciarsi qualche soldo o avanzo per riempirsi la pancia e proprio durante uno di questi "appostamenti" vengono avvicinati - davanti a ad una panetteria - da uno strano personaggio che li preleva, con il consenso materno e previo pagamento forfettario dei bimbi, e li porta lontano per essere adottati da famiglie ritenute migliori.
Mentre i tre fratelli troveranno tutti una sistemazione e non si ribelleranno mai alla nuova sistemazione Axie scappa e torna a New York, dove, a seguito della morte della madre, trova alloggio e lavoro presso una clinica, dove viene iniziata ai rudimenti dell'essere sguattera, ma si eleva sino a  diventare una levatrice. 

Presto si trova poi a vivere le prime esperienze da adulta, come sentimenti amorosi (con Charlie, che conosce fin da bambina), ma anche con i primi successi professionali, che la spingono a volere di più, a inziare qualcosa da sola, per guadagnare di più. Ed ecco che intraprende un cammino pericoloso, che la porterà a scelte estreme e pasticci che potranno essere fatali per sua vita e la sua famiglia, visto che qualcuno la sta cercando per incriminarla - proprio per la nuova attività a cui si è votata - condannarla e chiuderla per sempre in carcere per quello che sta facendo ...

Vi dico subito che non avrei scelto di intitolarlo proprio come ha scelto la Beat, per via del fatto che non è proprio così ... Axie, certo, ha avuto un periodo della sua vita in cui è stata levatrice, ma per poco tempo, in quanto poi si specializza in "prodotti" per impedire le gravidanze ovvero per interromperle, e questo esula un pò dal mestiere proprio della levatrice, anche se il "campo" diciamo rimane quello delle gravidanze...
Proprio per il fatto di intraprendere un mestiere pericoloso, perseguito moralmente e per legge, Axie si troverà a dover scappare, come intuirete nelle prime pagine del romanzo (che torna poi indietro per spiegare come si arriva alla fuga). Ecco perchè mi è piaciuto maggiormente il titolo originale.

Dopo questo "piccolo rognoso appunto" posso dirvi che questo romanzo mi è piaicuto tanto, perchè disegna una New York del passato che colpisce per la sua brutalità con i poveri, gli emarginati, i nulla tenenti, soprattutto se piccoli e indifesi.  Axie è un personaggio davvero molto forte, risoluto, che è stata povera, senza un cencio proprio e che non vuole tornare da dove è venuta, non vuole essere di nuovo povera in canna. Axie ha perso tutto, non ha più nulla: famiglia, affetto, casa, soldi. Niente. Comincia dal basso e si costruisce una famiglia, si crea un mestiere (anche se estremamente pericoloso) in cui crede fermamente proprio per via di quello che ha passato e che serve ad aiutare le altre donne che si trovano in situazioni critiche e non hanno scelta. 

Mi è piaciuto leggere della formazione di Axie, di come combatte con le unghie e con i denti quello in cui crede, come riesce a sollevarsi a ogni caduta, come tutto sembri perduto e poi invece trovare sempre la via e il modo per risorgere.
La Manning, poi, scrive molto bene, creando personaggi molto diversi, con caratteri e definizioni sensibilmente differenti e sfaccettati che non possono essere prevedibili in alcun modo, e questo mi è molto piaciuto, non sapevo come la storia sarebbe potuta evolvere o andare a finire visti i diversi cambiamenti di rotta. Brava, brava, brava. Promosso.


http://www.byrosenhoff.com/


Kate Manning  ha scritto e prodotto diversi documentari, con cui ha vinto due Emmy Awards e un Edward R. Murrow Award. Collabora con il New York Times, il Los Angeles Times Book Review, Glamour, ed altre riviste e quotidiani. Una levatrice a New York è il suo secondo romanzo.

giovedì 22 gennaio 2015

Recensione: "Un mostro nell'armadio" di R.L. Naquin


 
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Un mostro 
nell'armadio
di R.L. Naquin
pagine 370 circa
prezzo 6.90€
Halequin Mondadori
in edicola e sul sito nella Harlequin
voto:
4/5
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La serie "Monster Paradise" è composta da:

1. Monster in My Closet - Un mostro nell'armadio
1.5. Ill-Conceived Magic - ancora inedito
2. Pooka in My Pantry - ancora inedito
2.5 Hidden Holidays - ancora inedito
3. Fairies in My Fireplace - ancora inedito
3.5. What Zoey Doesn't Know - ancora inedito
4. Golem in My Glovebox - ancora inedito
5. Demons in My Driveway - ancora inedito
6.Phoenix in My Fortune - ancora inedito

Zoey, wedding planner, è una ragazza con i piedi per terra, che non ha mai creduto a sciocchezze come i superpoteri o la magia. Fino al giorno in cui, svegliandosi, scopre una terrificante creatura in cucina e si ritrova costretta a rivedere le proprie convinzioni.
cover originale
Primo, i mostri esistono, anche se non sono tutti cattivi come si potrebbe pensare.
Secondo, la sua straordinaria capacità di capire le persone è in realtà un superpotere mentale che si chiama empatia (ed è un'inesauribile fonte di guai).
Terzo, il demone che la perseguita è un Incubo che si nutre dell'energia sessuale delle vittime, e visto che non riesce ad avere lei uccide le sue clienti. L'unica nota positiva in quel caos è Riley, un paramedico simpatico e molto sexy che le fa la corte.
Per giunta sembra un tipo normale, cosa che data la situazione ha un discreto fascino di per sé. A volte, però, le apparenze ingannano...
   
  
 Le cover originali dei romanzi della serie


'Out of Body' by Mateo Dineen more: www.mateo-art.com/

Considerazioni.

Mateo Dineen - www.mateo-art.com

Ho trovato questo romanzo davvero molto, ma molto carino. Ok, ok, non bisogna avere grosse pretese, ma se avete voglia di uscire un pò dagli schemi di lettura soliti, e siete aperti a un genere letterario che includa folletti, fatine, draghetti, ecc... allora penso proprio che questa lettura possa entusiasmarvi come lo ha fatto con me!!!

Ho approciato questa lettura con un certo scetticismo, ma alla fine mi ha intrattenuto piacevolmente per qualche ora nel week end, soprattutto grazie alla bislacca protagonista che ci viene presentata dalla Naquin e che non fatica a farsi piacere grazie ad un animo gentile, tante batoste che ha ricevuto dalla vita, un cuore grande come il mondo, il potere di provare un'ernorme empatia per il prossimo e una serafica accettazione (forse per quanto provato in precedenza) per quanto di soprannaturale le sta accadendo tra capo e collo.

Tutto inizia infatti al momento in cui la conosciamo e con lei man mano capiamo i meccanismi del mondo che la Naquin ha approntata per noi e Zoey (detta anche Zo), la protagonista.

Mateo Dineen - www.mateo-art.com

Quest'ultima, infatti, una mattina si sveglia e trova in cucina il mostro che quando era bambina l'aveva spaventata a morte nascondendosi nel suo armadio. Il mostro, che si chiama Maurice - ed è un mostro tenero, gentile e appena cacciato di casa dalla moglie - si prenderà cura di Zo cucinandole dolci splendidi, pranzi succulenti e pulendole casa.

All'inizio Zo pensa di stare sognando, ma poi, mettendo insieme i pezzi del suo passato, scopre che sua madre aiutava i "Nascosti", e cioè tutti quegli esseri che normalmente la popolazione umana non vede o non percepisce, come draghi, elfi, folletti, persone in miniature, mostri che si nascondono negli armadi, ecc...

Sebbene Zo faccia la wedding planner da questo momento in poi dovrà occuparsi, come prima faceva la madre, di tutti gli esserini che bussando alla sua porta si trovano in condizioni disperate o difficoltose.

Mateo Dineen - www.mateo-art.com

Credetemi quando vi dico che sebbene la trama non appaia dissimile da quanto letto in giro prima di adesso, nelle mani dell'ironica Naquin la storia diventa una lettura spiritosa, allegra, bislacca, strana, stramba, colorata, divertente, ecc... e decisamente meritevole di essere letta se amate il paranormal.

Zo si veste in modo orrendo, si mette in situazioni improbabili, ha a che fare con problemi irreali, paradossali e incredibili, ma ne viene fuori con animo buono, intenzioni altrettanto bonarie e una fiducia incrollabile e quasi incredibile di giustizia e speranza nelle persone con cui ha un contatto.
Carino anche il filone narrativo che riconduce alla storia d'amore approntata per Zo dalla sua autrice, ma che vi lascio scoprire perchè è davvero piacevole.

Certo c'è una lotta tra bene e male, tra buoni e cattivi, tra coloro che cacciano e coloro che vengono cacciati per le più disparateragioni, sempre presenti in questo tipo di romanzi, ma alla fine tutto si gioca sostanzialmente tra momenti spassosi, irriverenti e piacevoli che lasciano di buon animo e con la speranza di leggere subito il seguito. Dovevo consigliarvelo!!

Mateo Dineen - www.mateo-art.com


Tutte le immagini sonodi Mateo Dineen, di cui potete vedere le opere a questo indirizzo: www.mateo-art.com


Rachel L. Naquin  E' autrice di romanzi paranormal. Lei crede nella magia, la forza dell'amore, ama il buon formaggio, i calzini fortunati. La sua casa è Disneyland, nonostante la sua posizione attuale sia in Kansas.