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lunedì 4 giugno 2018

Recensione ❧ “Perché la notte appartiene a noi” di Amabile Giusti




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Perché la
Notte appartiene 
A noi.
di Amabile Giusti
pagine 
prezzo 9,99€
EBook 4,99€
Amazonpublishing
già disponibiUIKeyInputDownArrowle 
voto:
★★★★
Bellissimo 
..o..



L’inverno in Alaska è spietato: lo sa bene la giovane Mira Kendall che non si è mai allontanata da Noweetna, un villaggio di trecento anime. Per affrontare il buio perenne di quelle latitudini, la ragazza si è creata un piccolo mondo interiore ricco di luce: legge tantissimo, colleziona fiocchi di neve e sogna di vivere un grande amore romantico.

L’arrivo di Kade scuote ogni suo equilibrio. Lui è un trentenne tanto bello quanto inquietante: ha i capelli lunghi, un occhio verde e uno nero, strani tatuaggi perfino sul viso e sulle mani, e un pessimo carattere. Non socializza con nessuno, vive da solo su una vecchia barca arenata e nasconde di sicuro un terribile segreto.

Impossibile per loro non incontrarsi, così com’è impossibile per Mira non trovarsi combattuta fra due emozioni opposte. Una parte di sé disapprova Kade per i suoi modi sgarbati, e l’altra è irresistibilmente attratta dal suo fascino feroce e dal mistero che lo avvolge.

Lentamente, l’iniziale reciproca antipatia si trasforma in un sentimento inatteso, tanto profondo da travolgerli entrambi. Ma Kade ha troppe cose da nascondere. Quando il suo passato torna a minacciarlo, diventa necessario fare una scelta dolorosa che potrebbe separarli per sempre.


Considerazioni.
Ho letto solo un romanzo della Giusti, in precedenza, ma non mi aveva coinvolto moltissimo - forse per la trama che non mi ha conquistato molto o forse per lo stile troppo Ya - e per un po’ ho lasciato stare i suoi romanzi, credendo erroneamente che non avrebbero potuto entrare nelle letture che potessero fare per me. Con questo libro ho decisamente cambiato idea.

 “Perché la notte appartiene a noi” non solo ha una trama che mi è molto piaciuta, con dei personaggi di carattere ed in grado di appassionarmi alle loro vicende, ma è stata una lettura capace di prendermi e di catturarmi. Cosa non facilissima, in questi tempi, visto anche il fatto che di solito diffido un pochettino degli YA ...

Ma partiamo dalla trama, in quanto mi sento di dire qualche parola in più rispetto alla quarta di copertina.

La storia prende avvio dalla figura di Mira, la quale viene descritta come la semplice, pulita e gentile ragazza della provincia americana più profonda, e della vita semplice che conduce, nella città di Noweetna, dove tutto è sempre uguale, i visi sono sempre quelli e le prospettive per il futuro - purtroppo - predeterminate.
Mira vive infatti in una cittadina di circa 300 abitanti in Alaska, la punta estrema ad ovest degli Stati Uniti d'America, dove la vita è necessariamente semplice (se non ridotta ai minimi termini) e occorre essere bravi a sopravvivere. Ed in quest'ultima Mira è piuttosto brava.

Se infatti, da un lato, questa protagonista ha un mente brillante e sognatrice, dall'altro vive in un condizione particolarmente difficile, con una madre che, abbandonata dal padre, vive (oltre a numerose fobie) nell'annientamento della propria solitudine e nell'ostinata convinzione che tutte le figure maschili siano destinate a portare infelicità ad una donna. Accudire la madre è  un impegno gravoso per Mira, anche se finge sia tutto normale,  tanto da mettere in secondo piano qualsiasi altra cosa, compresa la propria esistenza, se non fosse per il lavoro da commessa che le permette di pensare ad altro per qualche ora al giorno.

A spezzare la monotonia arriva nella piccola cittadina un uomo molto bello, sui trent’anni - con due occhi diversi, i capelli lunghi, l’aria non esattamente da ragazzo affidabile e con diversi tatuaggi dai significati pericolosi - che incomincia a portare scompiglio non solo per il pettegolezzo cittadino causato dalle cose che nasconde (dovute al fatto che vive sotto copertura, protetto dall’FBI) ma anche nella vita di Mira, la quale leggendo molto si è fatta un’idea troppo romantica del nuovo personaggio.

Kade infatti, questo è il suo nome, è un personaggio segnato dalla propria vita familiare e  adolescenziale  brutta - davvero molto brutta, credetemi - e complessa, tanto da averlo reso fondamentalmente quello che è, ovvero cattivo, maleducato, burbero, sboccato e ... parecchio tatuato!

Quando le vite dei due impattano (dopo una situazione di attrazione/odio da parte di Mira) è una sorpresa per entrambi perché, nonostante le apparenze, non si aspettano niente dal loro rapporto, che è esclusivamente fisico, un incontro di corpo che sfogano con il sesso tutta una serie di sensazioni e di frustrazioni che non riescono a gestire in modo diverso, di cui sono vittime inconsapevoli, per errori altrui, di cui si devono però occupare, ed anche molto responsabilmente. Incontro dopo incontro però, quello che era nato per essere un rapporto carnale - in quanto nessuno dei due andava in cerca dell'altro con aspettative romantiche - diventa amicizia, poi un sentimento di possesso ed infine qualcosa a cui non si riesce e non si vuole dare un nome per paure delle conseguenze. Ed allora come fare? Perché il passato torna sempre e questa volta potrebbe farsi davvero male qualcuno ...

Ho trovato la trama di  “Perché la notte appartiene a noi” una trama bellissima, intrisa di sentimento, con diverse scene davvero toccanti, con un'ambientazione che non poteva che essere la più adatta alla storia dei protagonisti, in quanto rispecchia perfettamente la ferocia del destino sulle loro esistenze, la cupezza del loro passato e il buio dei pericoli che corrono ancora.
Non fatevi però spaventare dagli elementi oscuri e cupi di questo libro perché sebbene siano presenti, e delineati magnificamente della Giusti, sono fondamentali e ci permettono di entrare nella vita di Kade e Mira in modo brutale ma totalizzante, ci fa inoltre capire quanto bisogno abbiano, pur rifuggendone, di essere amati, di cercare un sentimento sano a cui aggrapparsi, una persona da amare in modo da lottare e cercare di vivere per ... qualcosa.

Sebbene il romanzo in alcuni punti risulti un po' veloce - e questo costituisce sia un pregio che un difetto del romanzo - devo dire che la storia prende, coinvolge dapprima timidamente, poi con più vigore, mediante un linguaggio fluido e una bravura indescrivibile della Giusti - che ho decisamente apprezzato in questa prova -  nell'approfondire Mira e Kade, che ne escono benissimo. L’autrice, seppure in alcuni punti, a mio gusto, fosse ancora un po’ legata a quello scrivere tipico degli Ya, è riuscita ad addentrarsi molto bene nello stile NA, dove i sentimenti sono meno platonic, più fisici e appassionati e proprio a questo riguardo mi è piaciuta molto nel descrivere una ragazza inizialmente infatuata di un ragazzo spezzato che poi torna sui suoi passi e gli si nega per paura di dove potrebbe condurla quella passione totalizzante che ha intravisto e senza vibrare in sua presenza. Non di meno mi è piaciuta la descrizione dell’esistenza di un ragazzo violento e distruttore, il quale cerca di spazzare via quella purezza che vede nella ragazza in questione, impantanandosi ancora di più in una storia profonda e coinvolgente. Questi momenti iniziali rimangono i miei preferiti in assoluto,  a prescindere poi dall'evoluzione della storia.

 “Perché la notte appartiene a noi” ci dice che esistono due tipi persone che vivono in posti remoti come l'Alaska: i delinquenti e le anime pure. Sebbene diversissime, questi due tipi di persone non solo non sono incompatibili, ma anzi possono, di quando in quando, diventare anime gemelle, come nel caso di Kade e Mira. Non è facile, in quanto la strada per ammettere al cuore ed alla mente che la parola amore esiste è lunga e tortuosa, ma per raggiungere alla consapevolezza dell’esistenza di tale amore, definendolo, pronunciandolo ad alta voce ed in ultimo viverlo,  occorre passare dalla pelle, con il sesso brutale, selvaggio ed anche attraverso la sofferenza, ma una volta scoperta, non lascia via di scampo, ed impossibile non intraprenderla.


Promuovo pienamente il romanzo. 
Estremamente bello.

Amabile Giusti 
E’calabrese. È un ex avvocato che ormai si dedica completamente alla scrittura. La sua vita è scrivere romanzi e il suo sogno nel cassetto è vivere in un casale, dove inventare le sue storie circondata dal verde e da tanti animali.
Per farla felice, regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica blu, un manga giapponese o una pianta grassa piena di spine. Amabile spera di invecchiare lentamente (sembra sia l’unico modo per vivere a lungo), ma mai invecchiare dentro. Ascolta molto e parla poco ma, quando scrive, non si ferma più...
Dal 2009 ha pubblicato numerosi romanzi molto amati dal pubblico: Non c’è niente che fa male così, Cuore nero, la serie di Odyssea (Oltre il varco incantato, Oltre le catene dell’orgoglio, Oltre i confini del tempo, Oltre il coraggio del sacrificio), L’orgoglio dei Richmond, Solo non si vedono i due liocorni, e con Mondadori Trent’anni e li dimostro e La donna perfetta. Per Amazon Publishing ha scritto Tentare di non amarti(2015), il sequel C’è qualcosa nei tuoi occhi (2016) ed È un giorno bellissimo (2017).

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