SOCIAL MEDIA

I post più recenti del bostonian library

martedì 18 maggio 2021

Intervista a ... Giusy Sciacca

 





Virità femminile singolare-plurale
di Giusy Sciacca
Pagine - Prezzo 14€
Kalos edizioni
già disponibile
..o..


Qual è la verità? Domanda sbagliata. La verità non è mai solo singolare, ma di certo è femminile.

Così le protagoniste di questi venti racconti, stanche di essere spesso dimenticate o travisate, prendono la parola per narrare loro la storia e spiegare al lettore la propria versione dei fatti. Alcune abitano sull’Isola dai tempi del mito, altre sono partite per poi ritornare, altre ancora sono arrivate in epoche più moderne, fino a giungere agli albori del Novecento. Sono dee, artiste, nobildonne, talvolta sante, ma anche rivoluzionarie, eretiche, scienziate. In una parola, donne. E non aspettano altro che essere ascoltate. Il volume – che è il risultato dell’intreccio di queste singole voci, scelte e filtrate dalla scrittura dell’autrice – diventa così plurale. Come la parola virità, femminile singolare-plurale.



L'Intervista  a Giusy Sciacca


1) Dove affonda le radici il titolo “Virità”? 
“Virità” è un termine in dialetto siciliano descritto subito dopo nel sottotitolo: è “femminile singolare plurale”. Titolo e sottotitolo volevano essere inequivocabili, ma anche evocativi. Tutto il volume ruota attorno al concetto di verità, spesso parziale e molteplice. Quello della verità è un concetto su cui potremmo dibattere molto. Ciò che volevo dire è che non esiste una verità esclusiva, quella tramandata, scritta e consolidata. Magari c’è una “verità emotiva” che poteva emergere solo dalla voce delle dirette interessate. Esiste quella singolare di ogni protagonista e plurale del coro di tutte le donne unite dal filo della sorellanza attraverso il tempo e a prescindere dai contesti socio-culturali. Le mie donne sono tutte di nascita siciliana, per questo le ho omaggiate, e ho omaggiato la mia Isola, con una parola in siciliano che può essere facilmente compreso anche da chi siciliano non è. 

2) Come descriveresti la trama di questo libro con 5 aggettivi? 
Arricchente, introspettivo, emozionante, profondo, contemporaneo 

3) “Virità” ha due anime: forti figure femminile e la ricerca della verità. E’ stato difficile unirle e in che ottica ti è piaciuto trattarle? 
Più che forti le definirei affascinanti, appassionate, ma consapevoli. Ecco, le definirei consapevoli della loro condizione, di quelle che erano le loro possibilità e di quale fosse il loro stato d’animo rispetto alla realtà che le circondava. La parte più sfidante è stata rendere la narrazione efficace da un punto di visto linguistico perché ho scelto di non fare differenze sociali e culturali. La mia visione è egualitaria, dalle regnati al mito, dalle criminali alle artiste e alle sante. La prospettiva era una sola: spogliarle del ruolo, del titolo e della tradizione per renderle più umane possibile. E per fare questo mi sono avvalsa del racconto autobiografico, che molto si avvicina alla drammaturgia. 

4) Questa tua opera parla di donne siciliane che hanno dato una forte impronta personale e sociale in differenti campi della vita, della cultura e della storia, a volte senza sapere che l’avrebbero avuta. Quanto è stato importante dar loro voce? 
È stato importante per non dimenticare, per ricordarsi da dove arriviamo e chi siamo ancora oggi. Ritengo sia fondamentale la consapevolezza di raccogliere l’eredità culturale di donne dal profilo interessante e così legato alla nostra storia, la storia italiana intendo. Le protagoniste che ho ridisegnato a partire dai fatti storici realmente accaduti vivono sulla propria pelle hanno segnato non solo la storia siciliana, ma quella mediterranea in senso lato. E con l’immaginazione si rende la possibilità di un riscatto e far parlare chi non aveva potuto farlo. Solo che il contesto è quello dell’epoca, la sensibilità è quella contemporanea. 

5) Condurre le ricerche per ricostruire le storie di queste donne è stato complicato? 
È stato anch’esso un viaggio tra carte e archivi. Molto materiale era a disposizione, perché molte donne si sono interessate già e con risultati preziosi alla ricerca. Avevo un’ottima base di partenza storiografica. In più ho continuato io stessa tramite archivi, uffici anagrafe, biblioteche tra la Sicilia e Napoli, perché alcuni personaggi hanno vissuto durante il Regno delle Due Sicilie. 

6) Qual è la donna che ti è rimasta maggiormente impressa, tra quelle di cui hai parlato? 
È difficile sceglierne solo una, mi creda. Le ho amate tutte e mi innamoro ogni volta. Mi dispiace per quelle che non sono riuscita a includere. È stato uno scambio reciproco entrando e uscendo da ognuna di loro. Personalità complesse, determinate, coraggiose e consapevoli anche quando hanno adottato un comportamento non del tutto esemplare. Tra le venti ci sono una criminale (con le sue ragioni!), avventuriere e un’esorcista. 

7) Una di esse in qualche modo ti assomiglia per carattere e principi? 
Mi ritrovo molto in almeno due di loro e per motivi opposti anche. Due aspetti di me che convivono insieme a molti altri.  Damarete, che ammiro molto per la femminilità cosciente e il carisma, per la sua attenzione ai bambini e Costanza che nel suo straziante addio alla Sicilia mi commuove tutte le volte perché a bordo di quel vascello è come se ci fossi io. 

8) C’è/ci sono delle donne a cui ti ispiri oggi, in qualche modo? 
Sono le donne che in politica, soprattutto quella internazionale, cercano di affermarsi contro un machismo ancora sottile e subdolo. Le donne che hanno lottato e lo fanno ancora dedicando la propria vita ai deboli. E poi le eroine del quotidiano, quelle che non hanno nome, ma che combattono comunque ogni giorno. 

9) Cosa vorresti che rimanesse di “Virità” al lettore? 
Consapevolezza. Vorrei che al termine dell’ultima pagina i lettori si sentissero soddisfatti, orgogliosi di aver avuto alle spalle un passato glorioso, ineguagliabile e fatto da donne vere. E che guardasse alla realtà contemporanea con questa consapevolezza. 

10) Ultima domanda. Qual è il libro che hai in lettura e quello che invece non riesci ancora a dimenticare?
In questo momento ho sottomano diversi libri. Da “Il silenzio dei giorni” di Rosa Maria di Natale (Ianieri Edizioni) a Rispettati di Gianfranco Damico (Felrinelli). Leggo molta narrativa e saggistica italiana in questi ultimi mesi. Tra i libri indimenticabili “Orlando” di Virginia Woolf e “Le affinità elettive” di Goethe.



Ringrazio moltissimo l'autrice
per la disponibilità e gentilezza 
ed mando un grazie speciale anche a 
Barbara  che ci ha messe in contatto.
Grazie!


Giusy Sciacca 
E' nata a Lentini (SR) e vive tra Roma e Siracusa. Autrice di testi teatrali, racconti e romanzi. Scrive di libri per l’edizione regionale del quotidiano “La Sicilia” e cura la rubrica Quello che le donne non dicono sul mensile nazionale “Lei Style”. Collabora anche con “SicilyMag”, “La Voce di New York” e “Buttanissima Sicilia”. È ideatrice e curatrice del premio di poesia “Sonetto d’Argento Jacopo da Lentini”. Altri racconti sono stati pubblicati sulle riviste digitali e cartacee.

1 commento :

  1. Sono lieta che altri possano ora beneficiare degli sforzi di ricerca di Giusy Sciacca. In bocca al lupo.

    Le affinità elettive rimane un libro indimenticabile anche per me. Immenso.

    RispondiElimina

Se volete lasciare un commento mi fa molto piacere ...